Il Punto sui rifiuti: intervista al vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano
Terminata la distribuzione del materiale per il porta a porta nel quartiere di Scampia, dove i residenti sembrano avere accolto positivamente la novità. Per la partenza delle navi alla volta dell'Olanda manca solo l'ok definitivo di Amsterdam, ma fino ad allora, avverte Sodano, basta uno sciopero o un guasto per mandare in tilt l'intero sistema di raccolta
16 October, 2011
Estensione della differenziata porta a porta, trasferimento di rifiuti all'estero, assenza di impianti di compostaggio. Eco dalle Città ne ha parlato con Tommaso Sodano, vicesindaco di Napoli e assessore comunale all'Ambiente, a margine della tappa partenopea di “Raccolta 10 Più”, l'iniziativa itinerante di sensibilizzazione sulla differenziata di qualità promossa dal Conai.
Vicesindaco, settimane fa è stato annunciato l'avvio dei trasferimenti di rifiuti all'estero, ma le prime navi non sono ancora partite: cosa manca ancora per dare il via alle partenze per l'Olanda?
Nessuno prima di noi aveva ancora avviato un'esperienza del genere, per cui ci siamo trovati a far fronte a una serie di difficoltà di carattere amministrativo che non potevamo prevedere. I documenti necessari, ad esempio, devono essere prodotti in doppia lingua e in dodici copie, per cui ci è voluto un po' di tempo solo per mettere a punto la documentazione. Per la parte italiana, comunque, le carte sono finalmente a posto (nei giorni scorsi è arrivato anche l'ok della Regione Campania, ndr) e al porto è già pronto il sito di trasferenza, per cui ora aspettiamo solo il definitivo via libera dall'Olanda.
Ma quanto ci vorrà, assessore?
Ora dipende dall'Olanda, penso che nel giro di pochi giorni dovrebbe essere tutto pronto, ma preferisco non sbilanciarmi, non sono in grado di indicare una data precisa.
Quali sono i costi dell'operazione?
Per ragioni di opportunità commerciale, abbiamo deciso di non rivelare i costi esatti del trasferimento di rifiuti all'estero, ma posso garantire che la cifra è inferiore a quello che si spende attualmente per smaltire la spazzatura.
Sono previsti accordi con altri Paesi stranieri?
Per adesso quel che è certo è che 150mila tonnellate di immondizia di Napoli e provincia saranno trasportate in Olanda nell'arco di un anno e mezzo. Non escludiamo accordi con altri Stati, ma in ogni caso questa non può essere una soluzione definitiva, che invece non può prescindere dall'incremento della differenziata spinta porta a porta.
A proposito di raccolta differenziata, a che punto sono le operazioni di start up a Scampia?
Nel quartiere di Scampia abbiamo già concluso la fase di distribuzione dei kit e del materiale informativo, e nei prossimi giorni cominceremo la rimozione dei cassonetti di prossimità dalle strade. Sempre a partire dai prossimi giorni, inoltre, sarà avviata a macchia d'olio la fase di informazione della cittadinanza negli altri quartieri interessati dall'incremento del servizio di raccolta domiciliare, che entro la fine dell'anno sarà esteso ad oltre 300mila cittadini, per arrivare a circa 500mila entro i primi mesi del 2012.
Scampia viene spesso indicato come un “quartiere difficile”: come hanno reagito alla novità i residenti?
Le reazioni sono state generalmente positive, tanto che in diversi casi gli operatori dell'Asia sono stati accolti da applausi e da commenti sollevati per l'avvio della differenziata.
Resta comunque da risolvere il nodo dell'umido: gli impianti di compostaggio non ci sono, dove smaltirete i rifiuti organici provenienti dal porta a porta?
Sul fronte dei rifiuti organici abbiamo ereditato una situazione molto grave dalle amministrazioni precedenti, dal momento che nessuno, in 17 anni di cosiddetta emergenza, ha pensato di costruire degli impianti di compostaggio. Attualmente, la capacità di trattamento della frazione umida su scala regionale non supera le 50mila tonnellate all'anno, di cui 30mila in un solo impianto in provincia di Salerno, e invece abbiamo bisogno di trattare 500mila tonnellate all'anno, visto che gli scarti organici rappresentano almeno il 40% del totale. Per questo siamo costretti a spedire i rifiuti in Veneto e in Siclia, con costi molto alti sul piano ambientale e su quello economico, dovuti anche al fatto che gli impianti sono insufficienti anche nel resto d'Italia, cosa che fa letteralmente lievitare i prezzi di smaltimento.
E che succederà quando la raccolta differenziata aumenterà?
L'Asia ha una trattativa aperta con alcuni imprenditori di Caivano che vorrebbero realizzare un impianto di compostaggio, ma ci sono diversi problemi amministrativi da superare. In ogni caso, contiamo di costruire nel giro di qualche mese almeno 2 o 3 impianti nel solo territorio comunale di Napoli, destinando a questa impresa 50-60 milioni provenienti dai fondi Fas e Por già stanziati per la città, che speriamo siano sbloccati al più presto (al momento i fondi sono bloccati per vincoli legati al rispetto del cosiddetto patto di stabilità, ndr). Se questa strada dovesse richiedere più tempo, valuteremo la possibilità di un avviso pubblico rivolto a imprenditori privati, che potrebbero realizzare gli impianti in convenzione col Comune. Una delle sedi possibili potrebbe essere il sito che avrebbe dovuto ospitare l'inceneritore di Napoli Est, è che invece noi intendiamo destinare a una vera e propria “cittadella del riciclo”, con impianti per il compost e piattaforme di separazione meccanica dei rifiuti.
Ma la fase di emergenza è finita, oppure i napoletani rischiano ancora di trovarsi con le strade invase dall'immondizia?
Finché non inizieranno i trasferimenti via mare, non possiamo escludere una nuova crisi: attualmente il sistema è talmente fragile che basta una giornata di sciopero degli addetti alla raccolta o un guasto anche lieve a un impianto Stir per mandare il tilt l'intero meccanismo e fare accatastare di nuovo i sacchetti lungo le strade. Mi sentirò più sereno solo quando i rifiuti accumulati cominceranno a partire per l'Olanda e soprattutto quando la raccolta differenziata avrà raggiunto percentuali adeguate, che rispettino le disposizioni previste dalla normativa di settore.