Inceneritore di rifiuti speciali “La Fenice”: tavolo tecnico tra provincia di Foggia, Regione e Arpa Puglia
A seguito dell'inchiesta sull'inceneritore di rifiuti speciali “La Fenice”, Lavello in Basilicata, la Provincia di Foggia ha chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico con Regione e Arpa Puglia. Per gli assessori all’Agricoltura e all’Ambiente : “C’è la necessita di un’attenzione altissima da parte degli organismi competenti”
20 October, 2011
La Provincia di Foggia ha chiesto e ottenuto l’istituzione di un tavolo tecnico con Regione e Arpa Puglia con compiti di indagine, verifica e monitoraggio ambientale dell’area limitrofa a quella che, nella zona del potentino, ospita l’inceneritore di rifiuti “La Fenice” che brucia i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi provenienti dagli impianti industriali dello stabilimento Fiat di Melfi.
La richiesta avanzata dalla Provincia di Foggia, attraverso gli assessorati all’Agricoltura e all’Ambiente, ha il fine di verificare le eventuali conseguenze ambientali per il territorio provinciale di Capitanata dopo l’inchiesta che ha coinvolto l’inceneritore del gruppo francese Edf, che sorge a meno di sei chilometri dal comune di Lavello. La procura di Potenza aveva disposto gli arresti domiciliari per Vincenzo Sigillito e Bruno Bove, rispettivamente ex direttore generale dell'Arpab e Coordinatore provinciale dell'Arpab a Potenza (in precedenza dirigente del settore monitoraggio), accusati di omissione e rifiuto di atti d'ufficio e disastro ambientale per la vicenda dei dati sull'inquinamento.
«La vicenda dell’inceneritore “La Fenice”, viste le sue preoccupanti implicazioni ambientali e la sua vicinanza con l’Ofanto, necessita di un’attenzione altissima da parte degli organismi competenti – ha affermato l’assessore provinciale all’Agricoltura, Savino Santarella. - “Come Amministrazione provinciale, preoccupati dagli effetti di una eventuale contaminazione che l’impianto potrebbe avere sulle risorse naturali e sul sistema agricolo della Capitanata, abbiamo avanzato all’Arpa (Agenzia Regionale per l’Ambiente) Puglia la richiesta dell’insediamento di un tavolo tecnico al quale demandare un lavoro di analisi della situazione. Il patrimonio di eccellenza delle nostre produzioni agricole e la strategicità del comparto agroalimentare nell’economia territoriale impongono infatti il massimo dell’impegno, senza allarmismi ma con grande serietà nell’azione di controllo».
Del tavolo tecnico, che ha tenuto nei giorni scorsi la sua prima riunione operativa, fanno parte la Provincia di Foggia, la Regione Puglia e l’Arpa. Proprio l’Agenzia Regionale per l’Ambiente ha avviato l’iter per l’acquisizione e la valutazione integrata della documentazione in possesso della Regione Basilicata e della Provincia di Potenza, nonché della società che gestisce l’impianto. Un passaggio fondamentale al fine di identificare gli elementi e i composti che possono eventualmente aver ingenerato un inquinamento transregionale. Parallelamente all’acquisizione della documentazione l’Arpa effettuerà in autonomia un’attività di rilievo e di analisi.
«L’insediamento di questo tavolo tecnico era doveroso vista la pericolosità della situazione e l’altissimo livello di allarme che la vicenda dell’inceneritore “La Fenice” ha provocato nell’opinione pubblica – sottolinea l’assessore provinciale all’Ambiente, Stefano Pecorella – Resteremo in stretto contatto con l’Arpa in modo da conoscere rapidamente i risultati dei rilievi. Così da rendere il tavolo tecnico di cui abbiamo chiesto e ottenuto l’istituzione il luogo deputato ad affrontare questa delicatissima vicenda. Pensiamo che, anche in questo caso, la strada da seguire resti quella della collaborazione tra istituzioni e organismi tecnici. La nostra vigilanza sarà dunque altissima – ha concluso Pecorella – per scongiurare ogni eventuale ricaduta negativa e nociva per l’ambiente e l’economia del territorio di Capitanata».