Rinnovabili: il parere negativo del Comune non blocca le autorizzazioni
Una sentenza del Tar pugliese ribadisce che la deliberazione favorevole dell'amministrazione comunale non è indispensabile per il rilascio dell'autorizzazione per impianti di energia rinnovabile. Il parere si allinea con altre sentenze emesse nei mesi scorsi
21 October, 2011
Il parere positivo delle amministrazioni comunali non è necessario per il rilascio delle autorizzazioni per gli impianti di energia rinnovabile. Lo ha stabilito il Tar di Lecce, respingendo il ricorso presentato dal Comune di Ginosa contro il rilascio dell'Autorizzazione unica per un generatore di energia elettrica da biomasse di legno vergine con una potenza di 5 MW. «Il procedimento per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile – si legge nella sentenza - o comunque l'esito favorevole dell'istanza, non può essere in alcun modo condizionato da qualsivoglia atto di assenso o di gradimento da parte dei Comuni il cui territorio è interessato dal progetto».
L'impianto aveva ottenuto l'ok della prima conferenza dei servizi, in occasione della quale il Comune aveva scelto di non esprimersi. Successivamente, alla riapertura della conferenza, l'amministrazione aveva espresso un parere negativo, senza però riuscire a impedire il rilascio dell'Autorizzazione unica. Di qui il ricorso al Tribunale amministrativo, che però è stato respinto dal giudice di Lecce. La sentenza, in realtà, ha già dei precedenti in un analogo verdetto del Tar del Lazio e in un parere della Consulta, che stabiliscono che l'ok del Consiglio comunale non è indispensabile per il rilascio dell'autorizzazione. La questione non riguarda solo le centrali a biomassa, ma anche gli altri impianti per la produzione di energia rinnovabile. In questo caso specifico, in particolare, il parere non espresso dal Comune nella prima seduta della conferenza dei servizi è stato considerato dai magistrati pugliesi paragonabile a un assenso.