Riqualificazione di Scampia, in Comune si discute sul futuro dell'area
Le Commissioni Ambiente e Urbanistica cercano nuove idee su come rilanciare la riqualificazione dell’area: tra le proposte, anche quella di trasferire lì la Prefettura, sotto sfratto nella sede di Piazza Plebiscito, per decentrare i servizi dal centro e per segnare la presenza della legalità nell’area nord di Napoli
21 October, 2011
Un sopralluogo delle commissioni a Scampia con l’Assessore all’Urbanistica, l’allarme per i fenomeni di occupazioni abusive, nuove idee su come rilanciare la riqualificazione dell’area nord, questi, per sommi capi, i contenuti della riunione congiunta dell’Urbanistica e dell’Ambiente su Scampia.
Tra le idee nuove, anche quella di trasferire la Prefettura, sotto sfratto nella sede di Piazza Plebiscito, in una delle Vele ancora in piedi, idea lanciata dal presidente della Commissione Ambiente Attanasio e condivisa da tutti, un modo per decentrare i servizi dal centro cittadino ed anche per segnare la presenza della legalità nell’area nord di Napoli, come ha sottolineato il presidente della Commissione Urbanistica Iannello.
La riunione congiunta delle Commissioni è nata dalla richiesta del consigliere Antonio Fellico con il duplice obiettivo di informare i consiglieri delle problematiche abitative e urbanistiche di Scampia e stimolare il completamento dei progetti già in corso recuperando i ritardi accumulati.
Un approfondimento sullo stato di attuazione del piano di riqualificazione di Scampia sarà fatto nelle prossime settimane con l’Assessore all’Urbanistica e gli uffici competenti. Questa sarà anche l’occasione per discutere con l’Assessore al Patrimonio, che sarà invitato, delle occupazioni abusive degli alloggi nelle Vele, 150, pare, che sono stati liberati dalle famiglie che nel frattempo hanno avuto l’assegnazione dei nuovi alloggi edificati in base al piano di abbattimento e ricostruzione delle Vele, ormai quasi completato.
Anche il destino delle quattro Vele che ancora non sono state abbattute è stato trattato nel corso della riunione nella quale è prevalsa l’opinione, espressa dai consiglieri Caiazzo e Schiano e dal presidente Iannello, che gli edifici, un buon esempio di architettura contemporanea, non debbano essere abbattuti ma destinati ad ospitare funzioni pubbliche ed attività associative per far rientrare queste zone, a pieno titolo, nel tessuto urbano. Un ragionamento, questo, che potrebbe essere esteso a tutti i quartieri periferici, aree sulle quali, come ha sottolineato il consigliere Vernetti, nel corso del tempo si sono scaricati gli effetti degli eventi catastrofici, ad esempio il terremoto, e che invece, se si interviene sulla vivibilità, abbattendo il muro che le separa dalla città, possono essere considerate a pieno titolo parte di Napoli.