Accordo Provincia e grande distribuzione per gli eco-shopper
Da febbraio ad aprile cinque marchi della grande distribuzione metteranno a disposizione 2 milioni e mezzo di sacchetti biodegradabili per i propri clienti. Obiettivo: riduzione dei rifiuti alla fonte
04 February, 2009
Arrivano le eco-borse della spesa in sostituzione dei tradizionali sacchetti di plastica. Grazie alla Provincia di Milano, che ha sottoscritto un accordo con la Federdistribuzione per utilizzare sacchetti biodegradabili.
Gli eco-shopper a disposizione saranno due milioni e mezzo e verranno impiegati da febbraio ad aprile 2009 nelle cinque grandi catene di distribuzione che hanno aderito alla proposta dell’assessorato all’ambiente della Provincia di Milano: Coop Lombardia, Esselunga, Unes, Pam e Sma.
Il progetto appartiene a pieno titolo alla strategia della Provincia indicata nel Piano rifiuti e consistente nella riduzione dei rifiuti alla fonte. L’intento del progetto è di riuscire a sostituire il 5% dei sacchetti distribuiti da questi 5 marchi. Si tratta di un’impresa ambiziosa se si considera che nella provincia milanese la grande distribuzione è responsabile del 23% di 1,3 miliardi di sacchetti di plastica consumati in tutto il territorio provinciale. Ora è stato calcolato che se tutti questi shopper fossero biodegradabili avremmo una riduzione di 3000 tonnellate di Co2 e di 1500 tonnellate di petrolio. Con l’iniziativa della Provincia di Milano si risparmieranno comunque 49 tonnellate di emissioni di Co2 e 25 tonnellate di petrolio. Gli eco-sacchetti sono fatti di amido di mais (chiamato Mater-Bi), ma anche di amido di patate o di girasole; nascono in sostanza da risorse rinnovabili di origine agricola, riducendo il consumo e la dipendenza da fonti fossili come il petrolio.
I vantaggi in termini di tutela ambientale sono notevoli: il loro tempo di degradazione, infatti, è minore rispetto alla plastica tradizionale ed essendo biodegradabili non lasciano traccia nel terreno. I sacchetti di plastica tradizionali invece hanno un tempo di degrado che va da 10 a 20 anni; e si dissolvono nell’ambiente in circa 200 anni.
Il progetto
Comunicato stampa della Provincia di Milano