Gran Bretagna, presto dimezzati gli incentivi al fotovoltaico
Il ministro inglese dell'Energia ha annunciato imminenti tagli alle tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici, che potrebbero essere dimezzate entro la fine dell'anno. Secondo il Governo di Londra, si tratta di una misura indispensabile per limitare la spesa pubblica, ma le aziende del settore sono già sul piede di guerra
03 November, 2011
Non sono solo le aziende italiane a dover fare i conti con i tagli alle rinnovabili. Anche in Gran Bretagna, i sussidi statali al fotovoltaico subiranno una decurtazione significativa entro la fine dell'anno. I “rumors” sulla possibile riduzione delle tariffe incentivanti, in realtà, si inseguivano da tempo, ma ora il colpo di scure sembra confermato: -50% per i piccoli impianti fotovoltaici entro la fine del 2011. La notizia è stata data dal ministro inglese dell’Energia, Greg Barker, che ha parlato di un possibile passaggio, per gli impianti di potenza inferiore ai 4 kilowatt, dagli attuali 43,2 a soli 21 penny per kilowattora di elettricità prodotta in modo rinnovabile. Si allungano considerevolmente, quindi, i tempi di rientro degli investimenti per installare impianti a fonti rinnovabili. Se finora, infatti, una spesa iniziale di 10mila sterline poteva essere recuperata mediamente in 10 anni, ora ce ne vorranno circa 18 per rientrare nei costi, e cominciare effettivamente a risparmiare sulla bolletta dell'elettricità.
A motivare un taglio così drastico, l'aumento dei costi sostenuti dalla collettività per finanziare gli incentivi, che senza modifiche arriverebbero, nel biennio 2014/2015, a circa 980 milioni di sterline. Il numero delle installazioni, infatti, negli ultimi anni è cresciuto a un ritmo vertiginoso: solo nel mese di settembre sono state 16.000, quasi il doppio di quelle realizzate a giugno. Ogni contribuente, di conseguenza, si troverebbe, nel giro di un paio di anni, a vedersi addebitare in bolletta una quota di di 26 sterline l'anno (a fronte di circa 512 totali) per finanziare le rinnovabili. Di qui la decisione del Governo di correre ai ripari, giustificata anche dal calo dei prezzi di installazione dell’energia solare. Secondo Londra, inoltre, i profitti che le aziende del settore hanno ottenuto finora grazie agli incentivi così alti sono talmente elevati da poter sostenere un taglio del genere. Che comunque, spiega ancora il Governo Uk, non impedisce alle rinnovabili di rappresentare comunque un investimento a rendimento sicuro ancora molto vantaggioso, con una rendita del 4% (contro il 7.5% attuale).
Difficilmente gli operatori del settore condivideranno questo punto di vista, nonostante Barker abbia sottolineato che «benché adattarsi alle nuove tariffe costituirà una grande sfida per molte imprese del comparto, questa iniziativa del Governo non giungerà inaspettata per l’industria del settore». Le aziende, comunque, avranno tempo fino al prossimo 23 dicembre per inviare le proprie osservazioni e proposte sulla proposta di taglio del Governo. Il comparto, comunque, è già in mobilitazione, e minaccia scioperi e azioni legali contro Downing Street.
Leggi la proposta di tagli avanzata dal Governo inglese.