Intervista a Stefano Saglia, sottosegretario al ministero per lo Sviluppo Economico
Da AgiEnergia del 02.11.2011
03 November, 2011
di Giandomenico Serrao
Quando crede potranno essere pronti i decreti attuativi che dovrebbero tradurre in realtà la riforma dei meccanismi di sostegno alle energie rinnovabili, all'efficienza energetica e al biometano, delineata dal dlgs 28/2011?
Entro fine anno gli operatori avranno pronti (e firmati anche dai Ministri competenti) i due decreti per le fonti rinnovabili (diverse dal fotovoltaico) disciplinati per tipologia di produzione: uno per l’energia termica e l’altro energia per l’energia elettrica.
Si parla di aste al ribasso per i permessi di realizzazione degli impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili con potenza superiore a 5 Mw. Tale meccanismo avrà effetti positivi sul progressivo contenimento dei prezzi finali dell'energia rinnovabile contribuendo al raggiungimento della cosiddetta "grid parity"?
Siamo convinti che il meccanismo delle aste al ribasso avrà effetti positivi sul progressivo contenimento dei prezzi finali dell’energia verde. Tale meccanismo è già previsto nel decreto per l’attuazione della direttiva europea sulle fonti rinnovabili che ha anche delineato il criterio di aggiudicazione e la soglia minima di 5 MW. Il decreto andrà a regolare aspetti come la periodicità, i requisiti richiesti, la soglia per tipologia d’impianto. Abbiamo tenuto conto delle osservazioni presentate dagli operatori. Abbiamo infatti cercato di delineare procedure semplici e chiare che diano il giusto grado di certezza e che stimolino anche dei comportamenti competitivi nelle operazioni industriali di dimensioni medio-grandi.
Si continua a discutere dell'integrazione delle energie rinnovabili nelle reti elettriche. Un tema – quello dei sistemi di accumulo dell’energia da rinnovabile - che oppone il gestore della trasmissione elettrica nazionale, Terna, ai produttori di elettricità e anche ai grossisti. Come si potrà uscire da questa 'impasse'?
Una risposta viene dal decreto di attuazione della direttiva europea sul mercato interno dell'energia elettrica che stabilisce cosa Terna non può fare e cosa sia Terna che i gestori delle reti di distribuzione devono fare, in quanto responsabili della sicurezza. La novità introdotta sono i sistemi di accumulo diffusi che possono essere pianificati, realizzati e gestiti sia da Terna che dai distributori. Questi sistemi sono studiati in tutta Europa in parallelo alla penetrazione delle fonti rinnovabili. Per altri sistemi di accumulo, nello specifico i pompaggi, un decreto stabilirà le procedure concorsuali e le modalità di gestione, con la regolazione dell’Autorità.
Norme riguardanti le energie rinnovabili sarebbero contenute anche nel decreto sviluppo allo studio del governo. Sul punto sono circolate numerose indiscrezioni: dal condono sugli impianti, alla perequazione degli incentivi. Cosa c’è di vero in questi 'rumors'?
Non c’è nulla di vero. Io stesso ho subito dichiarato che non esisteva nessuna ipotesi di condono. E lo stesso ministro Romano ha smentito qualunque ipotesi di condono sugli impianti da rinnovabili e ha sottolineato che la competenza è del Ministero dello Sviluppo Economico.
La perequazione è una norma che non ci piace perché non ha senso incentivare gli impianti che producono di meno.
Le associazioni di categoria (Aper, Assosolare e Gifi) hanno chiesto al governo stabilità normativa per il settore. Nello specifico, il loro riferimento era proprio alla perequazione degli incentivi per il solare fotovoltaico. Lei cosa risponde?
Sono d’accordo e condivido la posizione delle associazioni. Con il IV conto energia abbiamo cercato di introdurre una certezza normativa che può assicurare una certezza degli investimenti. Non sarebbe opportuno fare ulteriori modifiche né tantomeno introdurre meccanismi illogici come la la perequazione.