Incentivi alle rinnovabili, in arrivo un taglio del 15%?
Diffuse le prime indiscrezioni sul decreto attuativo che il Governo dovrebbe emanare al più presto. Dal 2013, i sussidi statali dovrebbero essere ridotti del 15% mentre i Certificati verdi sarebbero destinati alla progressiva eliminazione. Per gli impianti più grandi confermate le aste al ribasso
09 November, 2011
Un nuovo colpo di scure potrebbe presto abbattersi sul settore delle fonti rinnovabili. Secondo le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano economico Milano Finanza, i sussidi statali potrebbero subire un taglio del 15% a partire dal 2013. La misura sarebbe contenuta nell'atteso decreto attuativo del decreto Romani, che secondo il sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia sarebbe finalmente «sulla rampa di lancio». Il taglio, secondo le prime anticipazioni, sarebbe stato deciso in seguito alla crescita vertiginosa delle installazioni di impianti fotovoltaici, che permetteranno di raggiungere con largo anticipo (alla fine del 2012) l'obiettivo di potenza fissato per il 2020.
Insieme alla potenza installata, però, è aumentata la cifra a carico dello Stato per finanziare gli incentivi. Secondo le stime di Milano Finanzia, entro la fine dell'anno prossimo i sussidi al fotovoltaico costeranno all'Italia circa 6 miliardi l'anno, cui se ne aggiungerebbero altri 3,5-4 in favore della altre fonti rinnovabili. Grosse cifre, di cui nuovo decreto attuativo dovrebbe rallentare l'ulteriore crescita. L'obiettivo sarebbe quello di limitare la spesa complessiva al 2015 a circa 7 miliardi, così da lasciarne circa 5,5 a disposizione delle altre forme di energia pulita. E dopo il 2015? Secondo le intenzioni del Governo, quella data dovrebbe segnare il termine definitivo del sistema del Conto energia, dal momento che proprio nel 2015 il Quarto dovrebbe andare in pensione, senza essere rimpiazzato da un provvedimento successivo.
Un'altra novità contenuta nel decreto attuativo sarebbe la progressiva eliminazione dei Certificati verdi, che a partire dal 2013 dovrebbero essere sostituiti, per tutti i nuovi impianti, dalla tariffa incentivante unica. Il Gse dovrebbe ritirare l'energia fino a 1 Megawatt, mentre il titolare dell'impianto potrebbe vendere direttamente il surplus. L'incentivo sarebbe stabilito in modo da colmare la distanza tra il prezzo di mercato dell'energia e un valore, più favorevole per il produttore, fissato per legge. Per gli impianti eolici già esistenti, invece, i Certificati verdi saranno eliminati nel 2015, per essere sostituiti da una tariffa fissata in modo tale da mantenere la remunerazione attuale.
Previsti inoltre dei tetti massimi di spesa per gli incentivi e, come stabilito dal decreto Romani, delle aste al ribasso per gli impianti di potenza superiore ai 5 megawatt (ma la soglia potrebbe essere alzata per evitare il frazionamento delle installazioni, ndr). Questo meccanismo dovrebbe entrare in vigore sempre nel 2013 ed essere gestito dal Gse attraverso dei bandi annuali o semestrali. In pratica, dovrebbe essere stabilita una base d'asta inferiore del 5% rispetto all'ultima tariffa, dopodiché partirebbero le “offerte”, con un limite al ribasso del 30%. Gli incentivi sarebbero assegnati sulla base della convenienza dell'offerta economica e, solo a parità di costo, entrerebbero in gioco gli aspetti tecnici.