Ises Italia fa il punto sul fotovoltaico: «Mercato forte, ma manca politica industriale adeguata»
La potenza installata è oggi oltre gli 11 GW e supererà i 12 GW entro fine anno. Zorzoli (Ises): «Servono norme certe, stabili, semplici, e incentivi decrescenti ma con continuità. C’è bisogno di una strategia per lo sviluppo delle rete di alta tensione, delle smart grid, degli accumuli»
09 November, 2011
La potenza installata ha superato gli 11 GW e arriverà oltre i 12 GW entro la fine dell’anno. Sono i numeri del fotovoltaico italiano. Dati che fanno ben sperare, anche se le ultime indiscrezioni su un possibile taglio degli incentivi frenano l’entusiasmo. In un convegno organizzato da Ises Italia al Cnr di Roma, si è parlato e discusso, tra operatori ed esperti, delle prospettive e dei problemi della filiera italiana dell'energia solare.
Nel 2010, secondo stime Anie-Gifi, spiega il presidente di ises Italia Giovan Battista Zorzoli, il settore ha generato un giro d’affari di 40 miliardi di euro, pari al 2,5% del Pil, e oltre 18.300 posti di lavoro diretti, che diventano 40.000 contando anche l’indotto e arrivano a 50-60.000 se si considerano gli effetti indiretti su tutta l’economia. Ma rimangono le debolezze nel campo dell’industria, soprattutto per quanto riguarda le fasi a monte della filiera. Se infatti il 70% della distribuzione e installazione di impianti fotovoltaici viene fatta, nel nostro Paese, da aziende italiane e sono tricolori il 47% delle celle e moduli fotovoltaici e il 25% degli inverter, per quanto riguarda la produzione del silicio e dei wafer immessi nella nostra filiera, le aziende di casa nostra non superano il 6%.
Quali le soluzioni? «E’ necessario – sottolinea Zorzoli – che le istituzioni riconoscano il ruolo del fotovoltaico piuttosto che avversarlo, e servono norme certe, stabili, semplici, e incentivi decrescenti ma con continuità. C’è bisogno di una strategia per lo sviluppo delle rete di alta tensione, delle smart grid, degli accumuli e anche le associazioni imprenditoriali devono fare la propria parte, assumendo iniziative verso gli associati perché riconoscano e apprezzino il fotovoltaico».