Progetto Lumière, l'efficienza dell'illuminazione pubblica nelle città italiane
Presentati dall'Enea i risultati di un'indagine condotta su un campione di 68 città italiane aderenti al progetto Lumière per l'efficientamento del sistema di illuminazione pubblica. Pavia è risultata la città più virtuosa. Bene il sud, performance non esaltanti per le grandi città
15 November, 2011
Pavia è la città italiana più virtuosa in materia di illuminazione eco-sostenibile. Lo rivelano i dati diffusi dall'Enea in occasione del recente convegno “Progetto Lumière: l’efficienza energetica nell’illuminazione pubblica” (vedi report allegato). La città lombarda ha meritato il primato grazie ai risultati ottenuti in termini di energia risparmiata, di efficienza del sistema di illuminazione installato e di politiche comunali in materia. Se le altre città italiane la emulassero, spiega l'Enea, si potrebbe avere un risparmio energetico di oltre 285mila Megawattora all'anno nei soli capoluoghi di provincia, evitando l'emissione di circa 206mila tonnellate di Co2.
Nei comuni capoluogo oggetto dell'indagine, ovvero le 68 città che hanno compilato la scheda conoscitiva tra quelle aderenti al progetto Lumière, esiste infatti un margine di miglioramento dell'efficienza energetica dei sistemi di illuminazione pubblica superiore al 32% in valore economico (rapporto tra risparmio potenziale e consumo reale). Una quota che sale ulteriormente per le città meno virtuose, come Trapani, Verbania o Rimini, che potrebbero risparmiare fino al 50% del proprio budget di spesa per rischiarare strade, piazze e viali.
Bene, oltre a Pavia, anche le città meridionali, da momento che nelle prime 20 posizioni sono 6 le località che si trovano al di sotto del Tevere: Catania e Caltanissetta, rispettivamente terza e quinta, insieme a Bari, Avellino, Salerno e Nuoro. Male, invece, Rimini, Padova, Treviso, Pordenone, Lodi e Verbania, che finisce in coda alla classifica. Nel complesso, il Mezzogiorno risulta più virtuoso rispetto all'Italia settentrionale: le città del sud, infatti, hanno mediamente un'efficienza del parco illuminante superiore del 20% rispetto a quelle del nord. Promosso il sud anche per quanto riguarda l'energia elettrica consumata per unità di superficie: in questa speciale classifica, la città più efficiente è Caltanissetta, con soli 1,2 kWh/km2. Altre 3 città meridionali compaiono tra le prime 10 di questa graduatoria, forse anche grazie alle migliori condizioni meteorologiche. Fanalini di coda, Torino e Milano, a cui si accompagna la maggior parte delle città con più di 200.000 abitanti.
Tornando alla classifica generale, senza infamia e senza lode il giudizio per le grandi città, che si posizionano più o meno al centro della classifica: prima è Bari, al 14° posto, seguita da Roma, 17°, Cagliari 21°. Verso il fondo della classifica invece Torino e Milano, rispettivamente 54° e 55°. In generale, comunque, l'attenzione all'efficienza del sistema di illuminazione da parte della amministrazioni comunali è ancora piuttosto scarsa. Dall’analisi effettuata sui comuni aderenti al network Lumière è emerso infatti che solo il 19% del campione ha redatto il Pric (Piano regolatore dell’illuminazione comunale), uno strumento indispensabile per la razionalizzazione degli impianti di illuminazione, la riduzione dell'inquinamento luminoso, la valorizzazione degli spazi urbani attraverso una migliore illuminazione e il rinnovo degli impianti.
Va un po' meglio per quanto riguarda i Regolamenti sull'inquinamento luminoso, adottati dal 41% dei comuni in esame. Sul piano della tecnologia utilizzata, invece, l'analisi ha rivelato che le lampade impiegate sono principalmente di 3 tipi; quelle al sodio ad alta pressione, pari al 50% della potenza installata totale, quelle al mercurio, pari al 42% e quelle agli ioduri metallici, pari al 6% del totale. Irrisorio, secondo i ricercatori, il contributo delle altre tipologie, come le fluorescenti, incandescenza, luce miscelata, sodio a bassa pressione e Led.
Ancora molto raro, inoltre, il ricorso a sistemi di telecontrollo per accensione, spegnimento, regolazione delle lampade e monitoraggio dei guasti. Molto più diffusi, invece, sistemi più rudimentali come l’interruttore crepuscolare (utilizzato nel 55% dei casi), l’orologio e l’orologio astronomico, presenti rispettivamente nel 28 e 13% delle città esaminate. Nel 34% dei casi, inoltre, sono presenti dei regolatori di flusso, che permettono di variare l'intensità luminosa a seconda delle esigenze (in genere, abbassandola dopo un certo orario).
Il progetto di ricerca e applicazione territoriale Lumière e il relativo newtork di comuni sono stati promossi dall'Enea per incentivare l'adozione di pratiche finalizzate a migliorare l’efficienza energetica nei sistemi di illuminazione pubblica, coinvolgendo direttamente le amministrazioni cittadine. Al momento, hanno aderito all'iniziativa 186 comuni, più altri 500 che vi partecipano indirettamente, attraverso associazioni o gruppi di appartenenza.
Info: www.progettolumiere.enea.it