Carta: gli operatori europei puntano al 70% di riciclo entro il 2015 (possibilmente di prossimità)
L'European Declaration on Paper Reycling 2011-2015 prevede l’impegno volontario di tutta la filiera di raggiungere un nuovo tasso di riciclo del 70% entro il 2015. La direttiva europea sui rifiuti (98/2008) prevede che gli obiettivi di riciclo vadano raggiunti in Europa, dai singoli Stati. La posizione di Assocarta sull'export di carta da macero
21 November, 2011
Il settore della carta a livello europeo, tra cui Cepi – Federazione europea dei produttori di carta e cartone – e Assocarta, ha recentemente lanciato, a Bruxelles, la “European Declaration on Paper Reycling” 2011-2015 che prevede l’impegno volontario di tutta la filiera di raggiungere un nuovo tasso di riciclo del 70% entro il 2015. ”La Dichiarazione” afferma Massimo Medugno, DG di Assocarta “oltre a costituire uno strumento formidabile per dare concretezza alla così detta European Recycling Society, obiettivo della Direttiva Rifiuti n.98/2008, è anche parte del quadro delineato dalla Comunicazione della Commissione Europea dello scorso 2 febbraio riguardante le commodities e le materie prime (Tackling the challenges in commodity markets and on raw materials)”.
Come noto la Direttiva Rifiuti n. 98/2008 prevede che gli obiettivi di riciclo vadano raggiunti in Europa, dai singoli Stati. Ed è questa la chiave per coniugare tutela dell’ambiente e sviluppo del territorio sotto il profilo industriale e sociale. “Non si tratta di bloccare l’export (come pure stanno facendo molti Paesi, come ad esempio la Turchia)” segnala Medugno “ma vedere la carta da macero come una materia prima e di fondare su questa base una politica industriale che ci consenta di raggiungere nuovi obiettivi di sostenibilità”.
In termini economici vendere una risorsa al miglior prezzo significa certo massimizzare il vantaggio nel breve periodo, ma in questo modo si tiene in scarsa considerazione il valore sociale e ambientale di quella stessa risorsa. “Seguire questa impostazione significherebbe non procedere nel cammino della European Recycling Society indicataci proprio dalla stessa Direttiva Rifiuti. Qui non si tratta di vendere al meglio del materiale, ma di considerare le ricadute sul territorio. Oggi l’industria carta italiana vale, infatti, 7 miliardi di fatturato, che diventano 35 considerando l’intera filiera delle carta, della stampa e dell’editoria” spiega infine Medugno.
Queste considerazioni sono state ben presenti nel dibattito che ha preceduto il recepimento in Italia della Direttiva Rifiuti, avvenuto con il Decreto Legislativo n. 205/2010 che a questo proposito contiene alcune disposizioni interessanti. Prima di tutto l’art. 181, comma 5, DLgs n. 205/2010 prevede “Per le frazioni di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata destinati al riciclaggio ed al recupero … di favorire il più possibile il loro recupero privilegiando il principio di prossimità agli impianti di recupero” e il successivo art. 182 bis, comma 5, DLgs cit. prevede anche la limitazione dell'invio di rifiuti negli altri Stati membri per motivi ambientali, come stabilito nel regolamento (CE) n. 1013/200.