Napoli vuole ridurre i suoi rifiuti. E comincia dalle mense scolastiche
Nel capoluogo campano una iniziativa promossa da Eco dalle Città e associazione Terra Futura sul tema della riduzione dei rifiuti. Illustrati i provvedimenti varatoi dal Comune e le buone pratiche messe in campo dai cittadini, come il compostaggio domestico o la promozione delle coppette mestruali
23 November, 2011
Da quest'anno nelle mense delle scuole di Napoli non vengono più utilizzati bicchieri, posate e tovaglioli usa e getta. È solo una delle iniziative presentate a Palazzo San Giacomo nell'ambito dell'iniziativa “Napoli vuole ridurre i suoi rifiuti”, promossa da Eco dalle Città e Terra Futura in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2011. «Siamo convinti che Napoli potrebbe fare di necessità virtù, saltando delle fasi che altre città hanno già vissuto, come quella della costruzione di inceneritori», ha detto il direttore di Eco dalle Città, Paolo Hutter, nell'introdurre i lavori. Nel corso della conferenza è stato presentato un dossier realizzato dall'associazione Terra Futura, attiva da tempo a Chiaiano per sensibilizzare autorità e cittadini sul tema del ciclo dei rifiuti e chiedere la chiusure definitiva della discarica. Il documento raccoglie le iniziative adottate dall'amministrazione comunale per favorire la riduzione a monte dei rifiuti, ma anche la buone pratiche messe in atto da cittadini virtuosi. A cominciare, appunto, dalla delibera del Comune che vieta il monouso nelle mense scolastiche.
«La prevenzione a monte della produzione di rifiuti non riguarda soltanto Napoli – ha detto il vicesindaco Tommaso Sodano, intervenuto all'incontro – ma tutto il Paese e, anzi, l'intero Pianeta. È una sfida che richiede una vera e propria rivoluzione culturale e un cambiamento nei consumi». Rivoluzione che sta pian piano avvenendo dal basso. Anche a Napoli, come testimoniano le esperienze virtuose raccolte nel dossier. È il caso, ad esempio, delle ragazze che hanno organizzato un gruppo di sensibilizzazione sulla coppetta mestruale, in grado di vendere 700 dispositivi nella sola città di Napoli, evitando la produzione di tonnellate di rifiuti difficili da smaltire. Oppure del condominio di corso Vittorio Emanuele, dove, grazie all'impegno di uno dei residenti, 60 famiglie praticano con successo il compostaggio domestico, riducendo del 40% i rifiuti conferiti al servizio di raccolta comunale.
«In molte aree di Napoli ci sono giardini e appezzamenti di terra nei quali si potrebbe realizzare facilmente il compostaggio domestico o condominiale», ha sottolineato Matteo Brambilla, dell'associazione Terra Futura sollecitando con forza Comune e Asia ad incentivare questa pratica tra i cittadini, applicando una riduzione della tariffa sui rifiuti alle famiglie che smaltiscono da sole, in modo sostenibile, i propri scarti organici. Un suggerimento raccolto da Sodano e dal presidente Asia Raphael Rossi, anch'egli intervenuto all'incontro, anche se entrambi hanno sottolineato le difficoltà tecniche ed economiche di un progetto del genere. «In una situazione come quella di Napoli bisogna procedere per priorità – ha dichiarato Rossi – grazie all'atteggiamento della nuova amministrazione stiamo implementando la raccolta differenziata porta a porta e cercheremo di risolvere quanto prima la questione dell'umido». Tutti d'accordo, invece, sulla prevenzione dei rifiuti nelle mense scolastiche. «È in preparazione un bando per il 2012 – ha annunciato Sodano – che prevederà dal prossimo anno scolastico lo scodellamento dei pasti direttamente nelle scuole, in modo da evitare l'uso dei contenitori monoporzione e permettere ai bambini di utilizzare piatti lavabili».
Nel corso della conferenza è stato offerto un buffet eco-sostenibile preparato da Terra Futura con avanzi alimentari (pane raffermo, pasta avanzata) e acqua di rubinetto, servito con stoviglie lavabili.
Il testo del dossier
Intervista di Matteo Brambilla su Ecoradio
Sintesi del video sulle possibilità di riduzione dei rifiuti a Napoli realizzato dall'Associazione Terra Futura