Efficienza energetica, il Consiglio Ue boccia la proposta di direttiva
Il provvedimento che avrebbe reso vincolanti gli obiettivi nazionali di riduzione dei consumi è stato respinto per la seconda volta dal consiglio energetico d'Europa. Una grave battuta d'arresto nell'ottica del raggiungimento degli obiettivi al 2020
28 November, 2011
Il Consiglio europeo dell'Energia ha bocciato la proposta di direttiva sull'efficienza energetica avanzata dalla Commissione europea, voluta soprattutto dal commissario Ue Günther Oettinger. Si tratta della seconda volta che il provvedimento viene respinto. La prima versione della proposta di direttiva, infatti, era stata bocciata già a giugno, per cui la Commissione era successivamente intervenuta sul testo, rendendolo meno stringente. Un ammorbidimento che, evidentemente, non è bastato a convincere il Consiglio, che ha espresso un altro no. Il provvedimento avrebbe imposto agli Stati membri una serie di obblighi, a cominciare dalla riduzione dei consumi energetici degli edifici pubblici.
I ministri competenti dei 27 Stati membri, però, hanno giudicato gli obiettivi di efficientamento ancora troppo ambiziosi. Particolarmente ostili al provvedimento i delegati di Gran Bretagna e Olanda, che hanno spinto perché alcune musire fossero stralciate dal testo. «Gli Stati membri - ha dichiarato il portavoce dei Paesi Bassi - dovrebbero poter decidere autonomamente il livello delle misure di efficienza energetica necessarie». A questo punto, l'apposito gruppo di lavoro costituito in seno al Consiglio dovrà affrontare una nuova discussione del provvedimento, già programmata dal 5 al 7 dicembre.
Fino a che la questione della direttiva sull'efficienza non sarà definitivamente risolta, l'Europa continuerà ad accumulare ritardo rispetto agli obiettivi del pacchetto “20-20-20”. Senza un intervento drastico e tempestivo, infatti, le stime prevedono che al 2020 l'Ue raggiungerà solo un calo dei consumi energetici del 9% rispetto ai livelli del 1990, meno della metà rispetto al target del 20%. Il mancato raggiungimento dell'obiettivo in materia di efficienza energetica avrebbe conseguenze molto significative anche sul fronte delle emissioni di Co2. Se il target sull'efficienza, che in assenza di una specifica direttiva non è vincolante, venisse raggiunto, le emissioni al 2020 potrebbero calare automaticamente fino al 25-30%.