Detrazione 55%, il governo mette le mani avanti: “In dubbio la proroga, il bonus costa troppo”
Nonostante la promessa di Clini, il ministro per i Rapporti col Parlamento gela le associazioni di categoria, dichiarando che la proroga del bonus per l'efficienza energetica potrebbe non essere varata a causa del costo elevato della misura. Le stime del ministero dell'Economia, infatti, non concordano con quelle del vecchio governo
02 December, 2011
Appena qualche giorno fa il ministro Corrado Clini, in una delle sue prime dichiarazioni dopo la nomina al dicastero dell'Ambiente, aveva rassicurato le associazioni di settore e gli addetti ai lavori, annunciando l'imminente proroga “strutturale” della detrazione del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Ora, però, una nuova doccia fredda arriva dal un altro esponente del governo, per i Rapporti con il Parlamento Dino Piero Giarda, che nel corso di un question time alla Camera ha fatto parzialmente marcia indietro sulla promessa del collega Clini, Prima di pensare alla stabilizzazione delle agevolazioni fiscali, ha spiegato, occorre che il governo faccia bene i conti.
Secondo i calcoli del nuovo ministero dell'Economia, infatti, gli oneri della detrazione sarebbero molto maggiori di quanto previsto dal governo Berlusconi. Le stime diffuse dall'esecutivo dimissionario parlavano, per il 2011, di un maggior gettito fiscale garantito dal 55% di 124,8 milioni, a fronte di un costo, in caso di proroga biennale, di 32,4 milioni nel 2012 e 292,8 milioni nel 2013 in termini di minori imposte incassate. Ma al governo Monti i conti non tornano, e le cifre risultano molto più sbilanciate dalla parte dei costi. «Non oso dire le stime che mi sono state sottoposte dal ministero dell'Economia», ha dichiarato allarmato il ministro Giarda.
Di tutt'altro parere il Cresme (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio), che ha realizzato uno studio che evidenzia i benefici economici del bonus efficienza. Secondo la ricerca, la detrazione del 55% è costata allo Stato 6.446 milioni di euro dal 2007 (anno in cui è stata introdotta) al 2010, ma i vantaggi economici, nello stesso periodo, sono stati di gran lunga superiori, toccando quota 10.310 milioni di euro, divisi tra risparmio in bolletta (3.200 milioni), maggior gettito fiscale (3.310 milioni) e aumento del reddito derivante dal patrimonio immobiliare (3.800 milioni).
Sul fronte dei sostenitori della proroga della detrazione si è schierato anche il Partito Democratico, attraverso il presidente dei suoi Deputati, Dario Franceschini. «È stata la misura anticiclica di gran lunga più importante attivata in questi anni – ha dichiarato - e che ha contrastato gli effetti della crisi nel settore dell'edilizia e contribuito a ridurre le bollette energetiche degli italiani e le emissioni di CO2». Il ministro Giarda, comunque, non ha escluso che, cifre alla mano, alla fine l'esecutivo possa decidere di confermare le agevolazioni, magari per un intero triennio, come vorrebbero gli operatori di settore. «Il Governo - ha infatti dichiarato - valuta positivamente il bonus fiscale del 55%, ma si tratta di valutarne la sostenibilità finanziaria».