Studio Ocse: indispensabile ridurre le emissioni e aumentare l'efficienza energetica
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha pubblicato, insieme alla Iea, un rapporto sulla green economy e sulle emissioni di gas serra. La riduzione della Co2 e il risparmio energetico sono ormai degli imperativi per i Paesi sviluppati e per quelli emergenti
02 December, 2011
Migliorare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di Co2. A raccomandarlo è (anche) l'Ocse che ha pubblicato un rapporto realizzato con l'Iea (Agenzia internazionale dell'energia) sulla crescita verde e l'energia. Il dossier, intitolato "Green Growth Studies" sottolinea che questo è il momento ideale per fare scelte essenziali per il futuro del settore energetico. I Paesi sviluppati, infatti, stanno rinnovando le loro infrastrutture energetiche, mentre quelli emergenti costruiscono nuove centrali elettriche per far fronte alla crescita della domanda energetica.
Secondo il rapporto (vedi allegato), la riforma del settore energetico necessiterà di nuovi investimenti per circa 46.000 miliardi di dollari entro il 2050, necessari per migliorare l'efficienza energetica, sviluppare le tecnologie e di cattura e sequestro della Co2, svillupare le fonti rinnovabili. L'investimento nelle tecnologie a bassa emissione di Co2 ha raggiunto quasi 250 miliardi di dollari nel 2010, cioè appena la metà della cifra annuale che divrà essere destinata a questo settore fino al 2020.
«Le decisioni prese oggi nel settore energetico sono essenziali per raggiungere una crescita più verde in futuro - sottolinea il segretario generale dell'Ocse, Angel Angel Gurría - Abbiamo la possibilità di stabilire un quadro di misure per permettere un cambiamento nel settore energetico». Quello della riduzione delle emissioni di Co2, in altri termini, è oprmai un vero e proprio "imperativo ambientale" e coincide con «l'avvio di un nuovo ciclo di investimento nella produzione di energia nella maggior parte dei paese dell'area Ocse».
A rincarare la dose ci pensa il direttore esecutivo dell'Iea, Maria van der Hoeven. «Se non riusciremo a ridurre la crescita dei tassi attuali di emissioni di Co2 - commenta - raggiungeremo un livello critico entro il 2017, il che significa che per mantenere l'aumento mondiale di temperatura entro i 2 gradi centigradi tutte le nuove infrastrutture dovranno avere un livello di emissioni pari a zero».