Efficienza energetica, detrazione del 55% confermata per un anno, poi si passa al 36%
La bozza del testo della manovra entrata ieri in Consiglio dei ministri prevedeva l'accorpamento del bonus efficienza nelle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, con aliquota al 36%. Poi il chiarimento: nel 2012 rimane il bonus del 55%, ma poi l'agevolazione calerà di quasi 20 punti percentuali
06 December, 2011
Il rincorrersi di anticipazioni e smentite, durato oltre 24 ore, è finito: la conferma delle detrazioni fiscali per l'efficienza energetica è stata inserita nella “manovra salva Italia”, ma solo per un anno. Dal 2013, invece, gli sgravi fiscali per gli interventi di efficientamento degli immobili saranno equiparati alle spese per le ristrutturazioni edilizie, detraibili solo per il 36%. Accantonata dunque l'ipotesi della doppia aliquota (52-41%) a seconda del tipo di intervento realizzato, che alla vigilia sembrava una delle formule più probabili per il rinnovo dell'agevolazione.
L'articolo 4 della manovra, intitolato “Detrazioni per interventi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e per spese conseguenti a calamità naturali”, stabilisce infatti che «dall’imposta lorda si detrae un importo pari al 36% delle spese documentate, fino ad un
ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare». In compenso, il provvedimento rende “strutturale” il bonus efficienza, inserendo le nuove norme direttamente nel Tuir, il Testo unico delle imposte sui redditi (Dpr 917/1986) e salvandole così dal meccanismo delle scadenze e proroghe annuali. Quanto ai tempi per il recupero del bonus, viene confermata la situazione attuale, che prevede una dilazione in «10 quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi».
Tutto questo (contrariamente a quanto indicato dalle bozze di decreto circolate fino a qualche ora fa, ndr) a partire dal 2013, perché l'anno prossimo sarà mantenuto l'attuale bonus del 55%.
La decisione di abbassare l'aliquota a 36% ha già suscitato qualche reazione polemica. A cominciare da quella di Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, secondo cui la misura è inadeguata sia nel merito che nel metodo. «La manovra del governo Monti non coglie l'opportunità che l'ecologia offre per uscire dalla crisi, non c'è altra spiegazione al fatto che siano saltate le detrazioni sulle eco-ristrutturazioni che dal 55% passano al 36%' - ha dichiarato - Ma non basta, perché le detrazioni per efficienza e risparmio energetico finiscono in un calderone che prevede detrazioni per sistemi antifurto e box auto». Secondo Bonelli, insomma, la decisione del governo Monti ha depotenziato «l'unica vera misura anticiclica degli ultimi anni: i bonus sulle eco-ristrutturazioni».
Più caute, per ora, le associazioni di categoria, che in molte occasioni avevano chiesto al governo (quello insediato da poche settimane, ma anche l'esecutivo del dimissionario Berlusconi, ndr) di confermare la misura, ma senza toccare l'aliquota detraibile. Forse gli addetti ai lavori sperano ancora in un colpo di scena, dal momento che il decreto dovrà comunque essere sottoposto al vaglio del Parlamento.