Clima, il Canada abbandona il Protocollo di Kyoto
Il governo canadese ha annunciato l'intenzione di uscire dal patto internazionale per la riduzione dei gas serra. Critiche sono giunte dal Wwf e, un po' a sopresa, dalla Cina, che è il più grande inquinatore su scala globale
13 December, 2011
Il Canada uscirà dal Protocollo di Kyoto. Lo ha annunciato il ministro canadese dell'Ambiente, Peter Kent, precisando che, secondo il suo governo, il trattato internazionale per la riduzione dei gas serra «non funziona». Quel che è certo è che, se non cancellasse la sua adesione al Protocollo, il Canada rischierebbe pesanti sanzioni economiche, dal momento che è in ritardo con gli impegni di riduzione. Quale che sia il reale motivo, comunque, Ottawa sembra aver davvero deciso di uscire dal trattato, proprio adesso che l'accordo in extremis raggiunto a Durban dalla Cop17 sembrava far ben sperare per la ripartenza della diplomazia climatica internazionale. «Come abbiamo già detto, il Protocollo per noi è il passato», ha dichiarato Kent, senza però precisare quando avverrà l’uscita formale del Canada dal trattato. Si tratterebbe del primo Paese a lasciare gli impegni di Kyoto dopo aver ratificato il Protocollo, anche se Russia e Giappone hanno già comunicato di non essere intenzionati a prolungare i vincoli del Protocollo fino al 2020. I termini dell'adesione, del resto, prevedono questa possibilità, come ha sottolineato lo stesso ministro canadese, precisando che il suo Paese si avvarrà del «diritto legale di ritirarsi formalmente dal Protocollo».
L'annuncio ha suscitato reazioni immediate, a cominciare dalla delusione espressa dal Wwf. «La decisione del Canada di ritirarsi dal Protocollo di Kyoto mette il Paese in una posizione difficile nei confronti della Comunità internazionale – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Policy Clima e Energia dell'associazione ambientalista – Il Canada, infatti, aveva sottoscritto un patto che non rispetterà, e abbandona il protocollo per non subire le conseguenze delle proprie azioni. Questo genera mancanza di attendibilità e di fiducia». Secondo il Panda, dunque, la comunità internazionale dovrà continuare la propria lotta al cambiamento climatico con un alleato in meno. E a dare manforte agli attivisti del Wwf c'è anche, forse un po' a sorpresa, il governo cinese, che ha giudicato male l'annuncio del Canada. Pechino, infatti, ha definito la scelta «spiacevole», perché in controtendenza rispetto agli sforzi della comunità internazionale. La Cina rimane il principale inquinatore su scala globale, ma proprio in occasione della conferenza Onu di Durban ha annunciato la disponibilità a impegnarsi formalmente a ridurre le emissioni, anche se dopo il 2020.