Energy Roadmap 2050, le prime reazioni
Controverso il giudizio sulla tabella di marcia in materia energetica appena presentata dalla Commissione europea. Mentre Greenpeace esprime una sostanziale soddisfazione per il provvedimento, l'Associazione europea dell'industria fotovoltaica lo giudica troppo debole e avrebbe preferito dei vincoli di sviluppo delle rinnovabili
16 December, 2011
Greenpeace plaude all'Energy Roadmnap 2050, la strategia energetica generale appena varata dall'unione europea. «La Roadmap dimostra che investire su rinnovabili ed efficienza non comporta costi aggiuntivi rispetto all'uso delle fonti più inquinanti- ha dichiarato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia - È la prova che un sistema energetico al passo con le esigenze di consumo e con la tutela del pianeta non può fare a meno di energia pulita e gestione intelligente delle risorse, mentre può facilmente lasciarsi alle spalle carbone e nucleare. I dati sono inequivocabili, per quanto mai potranno fare alcuni paesi (Polonia e Francia) per negarne evidenza e senso». L'associazione, dunque, spera che a questo punto il Parlamento europeo e ai governi nazionali si impegnino «per obiettivi ambiziosi e vincolanti per lo sviluppo dell'energia da fonti rinnovabili da qui al 2030, così da mettere l'Europa sulla strada dello sviluppo economico e tecnologico, consolidando la leadership nella protezione del clima».
Meno entusiastica, invece, la reazione dell'Epia (European Photovoltaic Industry Association), la più grande associazione europea del settore fotovoltaico, secondo la quale «la tabella di marcia manca di ambizione per quanto riguarda il quadro normativo dopo il 2020 per le energie rinnovabili». L'associazione vorrebbe che l'Europa introducesse un obiettivo vincolante del 45% di rinnovabili entro il 2030, e giudica troppo labili le indicazioni inserite nella Roadmap. Contestate anche le ipotesi di aumento del costo dell'energia inserite nel provvedimento. «Mentre tutti gli scenari di decarbonizzazione rappresentano simili costi complessivi del sistema, a dimostrazione che una strategia unicamente basata sulle rinnovabile è economicamente sana - commenta l'Epia - la tabella di marcia porta a conclusioni non realistiche per quanto riguarda i prezzi dell'energia elettrica nell'High renewables scenario».