Incentivi ed ecotasse: ecco la ricetta di Clini per promuovere la green economy
Il ministro dell'Ambiente punta a sviluppare le fonti energetiche a basso tenore di carbonio attraverso un sistema di incentivi più organico ma anche scoraggiando i combustibili fossili. L'idea è quella di premiare le idee innovative che rispettano l'ambiente
16 December, 2011
Promuovere le rinnovabili e scoraggiare l'uso dei combustibili fossili. È uno degli obiettivi chiave del ministro dell'Ambiente Corrado Clini, che si dice convinto del fatto che l'economia sostenibile può sposarsi alla perfezione con lo sviluppo finanziario e con l'esigenza di far ripartire al più presto l'economia italiana. «Rispetto dell’ambiente e crescita economica – ha dichiarato Clini - sono due facce della stessa medaglia e si tengono insieme proprio attraverso un uso corretto della leva fiscale».
Dal punto di vista pratico, la ricetta proposta dal ministro per raggiungere lo scopo si basa, tanto per cominciare, su incentivi a favore delle fonti low-carbon e tasse ecologiche per scoraggiare l'uso dei combustibili fossili. «I nuovi impegni ambientali, come quelli decisi a Durban – ha spiegato Clini – impongono in tutta Europa un sistema di penalizzazioni e soprattutto di premi per orientare produzione e stili di consumo verso l’innovazione». La nuova strategia, ha precisato il responsabile del dicastero dell'Ambiente, non riguarda solo l'Italia, ma coinvolge tutti i Paesi Ue. «In sede europea e in Italia si deciderà presto un quadro di incentivi e di ecotasse a favore di un’energia più pulita – ha precisato - La scelta spetterà ai consigli europei dei ministri che si occupano di ambiente, finanze e competitività».
L'idea generale è quella di promuovere una innovazione tecnologica “amica dell'ambiente”, premiando le idee in grado di garantire competitività e sviluppo senza danneggiare gli equilibri ecologici. Per raggiungere l'obiettivo, saranno individuati nuovi strumenti fiscali, ma il punto di partenza saranno quelli già conosciuti, a cominciare dal bonus per l'efficienza degli immobili. «Il caso dell’esenzione fiscale del 55% sull’efficienza energetica dimostra che il beneficio economico è maggiore del costo – ha sottolineato Clini - Oltre al risparmio dei cittadini sulla bolletta energetica e sulle tasse, oltre alla riduzione dei costi per le emissioni di CO2, oltre al contenimento del disavanzo energetico dell’Italia, se non ci si ferma alla sola copertura dei costi, ma leggendo in chiave di conto economico, il Fisco incassa tre volte la spesa sostenuta».