Tpl, è la FR3 Viterbo-Roma la linea peggiore per Legambiente
L'associazione ha stilato una classifica delle linee usate dai pendolari nell'ambito del Trofeo Caronte sui "viaggi infernali" a bordo di treni e autobus. E la situazione, con i tagli, è destinata a peggiorare
19 December, 2011
Mentre si moltiplicano le notizie sui tagli al trasporto pubblico locale in une con centinaia di migliaia di pendolari (540.000 solo verso Roma), Legambiente Lazio stila una classifica grottesca. Quella dei viaggi più infernali. L’occasione è la campagna Pendolaria, con la presentazione del Trofeo Caronte 2011, che assegna a tre linee ferroviarie e a una di autobus i premi poco ambiti per le peggiori performance di viaggio. Vincitrice incontrastata di questa sesta edizione è la FR3 Viterbo-Roma. Al secondo posto la FR2 Tivoli-Roma e al terzo la Nettuno-Roma (FR8). Per l'edizione del Trofeo riservata alle linee Cotral, il peggiore viaggio è quello sulla linea Rieti-Roma.
In base ai racconti dei viaggiatori raccolti nel dossier alla base del Trofeo Caronte, la FR1 è risultata sovraffollata e spesso in ritardo, anche se è la linea FR3 (Viterbo-Roma Ostiense) la tratta infernale 2011, sovraffollata e con corse in continua soppressione senza annunci o indicazioni. A seguire la FR2 (Tivoli-Roma Termini) con corse rare e intralciate dai lavori alla Stazione Tiburtina e la FR8 (Nettuno-Roma Termini), con pochi convogli e in più sporchi e attese interminabili in stazioni abbandonate, dove trovare un cartellone con gli orari è impresa titanica e una volta saliti, l'aria condizionata fa piovere addosso ai passeggeri. Ma ci sono anche i treni che, per insufficienza di binari, vengono "attestati ad altri materiali", costringendo a lunghi tratti a piedi i pendolari della FR4 (Velletri-Roma Termini), i convogli con vetture scadenti e maleodoranti della FR5 (Civitavecchia-Roma Terimini), le carrozze gelate e addirittura allagate a causa delle porte rotte sulla FR6 (Cassino-Roma Termini), e poi l'arredo arrangiato dei treni della FR7 (Formia-Roma Termini), con carrozze in costante diminuzione, sovraffollamento e condizioni igieniche scarse. E se a bordo la situazione è indecente, non va meglio “a terra”: risultano infatti in pessimo stato molte delle stazioni o delle banchine di attesa dei mezzi; le grandi stazioni, seppur più efficienti, risultano sporche e degradate, le piccole, invece, sembrano spazi dimenticati senza personale, e ascensori guasti.
Va forse peggio per le tratte del Cotral monitorate: il podio del Trofeo Caronte è assegnato alla tratta Rieti - Roma, con pensiline al freddo e ricolme di rifiuti, orari di passaggio tramandati per tradizione orale, mezzi “impantanati” nel traffico urbano, fermate a centinaia di metri da stazioni FS e mancanza di sicurezza per le persone che attraversano sulle strisce alle fermate.
Legambiente ha deciso di fare ironia, rivolgendosi a Babbo Natale, con cartoline e letterine dei pendolari consegnate direttamente a Santa Claus alla stazione Termini. «E' provocatorio chiedere aiuto a Babbo Natale, speriamo che Regione Lazio e Comune di Roma raccolgano il grido d'aiuto dei pendolari per sventare aumenti delle tariffe e tagli dei servizi - sottolinea Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Negli ultimi mesi nel Lazio i pendolari si sono trovati sempre più di frequente a piedi, tanto da occupare binari e manifestare per i pullman, ora nel bel mezzo della crisi, proprio quando cresce chi si serve dei mezzi pubblici, tagli e aumenti sono impensabili, bisogna mettere mano alla qualità dei binari, delle stazioni, dei treni, dei mezzi. I trasporti regionali soffrono da troppo tempo la mancanza di investimenti adeguati e non è questo il settore dove andare a tagliare nella finanziaria regionale, sarebbe una beffa far pagare la crisi alle centinaia di migliaia di persone che ogni giorno si affidano ai mezzi pubblici per gli spostamenti».
Il sorriso, insomma, è amaro. La situazione, infatti, spiega l’associazione, «sembra destinata a peggiorare, visto che nell'ultima finanziaria regionale i minori trasferimenti da parte del Governo portano la Regione Lazio a una riduzione netta delle risorse destinate ai trasporti». I dati snocciolati da Legambiente sono allarmanti. Per Cotral è previsto un taglio dell'11%, da 233 milioni a 208, per l'Atac da 305 milioni a 188, per le ferrovie ex concesse da 94 a 84 milioni, mentre si salva per ora il trasporto pubblico locale nei piccoli Comuni, dove non per quest'anno non verranno effettuati i previsti tagli di 70 milioni. «Tutto ancora da valutare – continua l’associazione – l'impatto sui treni, invece, dove è praticamente certo un aumento delle tariffe, ma si rischia anche un taglio dei servizi. La copertura di una parte dei mancati trasferimenti governativi, in questo caso, dovrebbe arrivare dall'aumento di poco più di due centesimi e mezzo per litro previsto da una nuova imposta regionale sulla benzina per autotrazione, al quale si aggiunge un bollo auto più caro del 10% per i cittadini del Lazio, ma non è certa la destinazione di queste entrate, come non è certo che siano sufficienti a coprire i costi».
E non fanno ben sperare neanche i dati contenuti nel rapporto Pendolaria, realizzato da Legambiente a livello nazionale. Nel Lazio per le ferrovie sono 290 i milioni di euro stanziati negli ultimi dieci anni dalla Regione per servizi aggiuntivi, ma in realtà la stagrande parte sono destinati a km aggiuntivi delle due linee metropolitane della città di Roma. «Gli stanziamenti aggiuntivi per servizio su ferro nel 2011 sono di soli 33,6 milioni di euro, che sommati ai 14,8 milioni di investimenti per il materiale rotabile, arrivano a una piccola percentuale dello 0,19% del bilancio regionale, ben lontani da quell'1% richiesto da Legambiente Lazio e propagandato dalla Polverini durante la campagna elettorale, che ora rischia un serio decremento. Un dato del tutto insufficiente per una regione come il Lazio, seconda solo alla Lombardia per numero di viaggiatori al giorno sulle ferrovie, pari a 540.000 (solo ferrovie Trenitalia ed ex concesse)», continua l’associazione.
In Lazio, la guerra tra ferrovie e strade è in pieno svolgimento: «Solo nel periodo 2003-2011, nel Lazio contro i 50 milioni destinati alle ferrovie, sono stati destinati alle strade quasi 700 milioni (e 219 alle metropolitane), in percentuale si tratta di un risicato 5,2% contro il 72% delle risorse per le strade. E anche sul fronte delle penali nei confronti dei gestori del servizio si potrebbe fare di più: nel Lazio, nel 2011 sono oltre 14 milioni, cifra tra le più alte in Italia (dopo Lombardia ed Emilia Romagna), soldi che sono stati reimpiegati per lo più nei servizi aggiuntivi».
«Torniamo a lanciare un grido dall'allarme per i trasporti pubblici nel Lazio, le risorse diminuiscono per treni e bus, sempre più incapaci di soddisfare i bisogni dell'utenza, ma i soldi per le strade ci sono sempre – spiega Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio –. Nelle prossime settimane saremo costretti a vivere inaccettabili tagli e aumenti delle tariffe, vanno piuttosto ridefinite le priorità, trovando soluzioni per il trasporto pubblico, ascoltando e dialogando con comitati pendolari e associazioni. Per le ferrovie è assurda anche la situazione delle fermate e delle stazioni, quasi tutte prese in carico dalla Regione Lazio, che poi ha cancellato i fondi europei per riqualificarle. Il Cotral, con oltre 100 milioni di viaggiatori all’anno, è fondamentale e va salvaguardato rimettendo mano in modo complessivo al servizio, con nodi intermodali di scambio tra autobus extraurbani e treni, creando subito corsie protette e riservate per separare i bus dal traffico privato».