Legambiente Foggia: dalle periferie al centro, la città è una discarica incontrollata a cielo aperto
“E’ passato ormai tanto tempo e l’emergenza rifiuti nella nostra città continua ad aggravarsi, come continua la lenta agonia verso una emergenza vera. Dalle periferie al centro, la città è una discarica incontrollata a cielo aperto. Il problema è più grave nelle periferie e negli ingressi della città dove è possibile incontrare mucchi ininterrotti di rifiuti che fanno bella mostra di sé”. Così il circolo di Legambiente Gaia di Foggia sulla situazione foggiana
21 December, 2011
E’ passato ormai tanto tempo e l’emergenza rifiuti nella nostra città continua ad aggravarsi, come continua la lenta agonia verso una emergenza vera. Dalle periferie al centro, la città è una discarica incontrollata a cielo aperto. Il problema è più grave nelle periferie e negli ingressi della città dove è possibile incontrare mucchi ininterrotti di rifiuti che fanno bella mostra di sé ( via Napoli ecc.); e poi ci chiediamo come mai Foggia e la sua provincia siano agli ultimi posti di tutte le classifiche , infatti ormai non ce lo chiediamo più, perchè quando escono le classifiche sappiamo già in quale posizione ci collochiamo: l’ultima giù di lì.
Purtroppo anche in centro cominciano a rivedersi cassonetti zeppi d’immondizia ed accanto ad essi l’ accumulo di buste , che il vento disperde , considerato che siamo la città del vento che disinquina l’aria…… .
Non è uno spettacolo bello a vedersi e a sentirsi.
E intanto ,dopo tre anni di questa amministrazione non abbiamo visto alcun risultato in merito alla buona gestione dei rifiuti e quindi alla raccolta differenziata, al contrario viene evidenziata l’incapacità della nuova/vecchia se politica di governare il fenomeno “rifiuti” in città. L’Amica è in via di liquidazione ed in attesa di essere ammessa all’amministrazione controllata straordinaria ed il compito di progettare il salvataggio è affidato sempre ai soliti “noti”, che a settimane alterne annunciano l’avvio di un piano per la raccolta differenziata.
Purtroppo e non poteva essere diversamente, anche nella graduatoria dell’edizione pugliese di Comuni Ricicloni 2011, che ha fotografato il sistema di gestione dei rifiuti e le buone pratiche messe in atto in Puglia, non facciamo una bella figura , infatti siamo al penultimo nei capoluoghi di regione con il 9% di Raccolta Differenziata e nella classifica generale su 258 comuni Foggia è al 186° posto, precedendo solo alcuni comuni della nostra provincia, quali: Poggio Imperiale ( 9%),Orta Nova (8,8 %), Stornara (8,8 %),Lesina (7,6%)Cerignola ( 7,4%), Biccari ,( 6,9%) Torremaggiore (6,8%), Deliceto ( 6,4%), Carpino(6,4%), Volturara Appula (6,3%), Castelluccio dei Sauri ( 6,0%), Castelluccio Valmaggiore ( 5,8%), San Nicandro Garganico (5,2%), Casalvecchio ( 4,8%), Motta Montecorvino (3,2%), Volturino ( 2,5%), S.Agata di Puglia ( 1,4%),mentre per i comuni di Cagnano Varano, Celle di San Vito, Faeto, San Marco La Catola e Zappaneta non vi sono dati disponibili.
Questo vuol significare che nella nostra provincia continua la dittatura delle discariche ed è urgente una vera svolta.
La raccolta differenziata nella nostra provincia è ferma a percentuali troppo basse rispetto agli obiettivi di legge(60% - 57%) e forse bisognerebbe penalizzare economicamente lo smaltimento in discarica, come già fatto in Sardegna negli ultimi anni, approvando quanto prima una nuova legge sull’ecotassa.
Mentre la raccolta differenziata è ferma , sta per essere acceso l’inceneritore dell’ETA, appartenente alla Marcegaglia, in contrada Paglia nel territorio di Manfredonia a pochi chilometri dalla nostra città mentre altri impianti si preparano ad accerchiare la città. E allora ancora una volta Legambiente Circolo “Gaia” di Foggia invita l’amministrazione a far partire la raccolta differenziata porta a porta per evitare il collasso della discarica e nello stesso tempo combattere gli inceneritori (termovalorizzatori) affamandoli, cioè non facendo arrivare il carburante , i rifiuti con la strategia rifiuti “zero”.
Insomma bisogna cambiare la nostra cultura, la nostra mentalità e purtroppo anche i nostri comodi modi di fare. La strategia rifiuti zero richiede fatica, solo chi è veramente convinto può sperare di riuscire, ma forse per le future generazioni, per i nostri figli è un sacrificio che non solo vale la pena di fare, ma un sacrificio che è necessario fare. L’obiettivo da raggiungere non è impossibile ma c’è bisogno di una leadership autorevole ed un cambio di passo perché i cittadini sono pronti ma non è pronto chi governa la città.