Rinnovabili, le proposte della Provincia di Padova al governo e agli enti locali
Dopo l'approvazione del decreto Romani, l'ente provinciale aveva avviato un tavolo di consultazione con operatori di settore, sindacati e altre istituzioni. Il risultato del confronto è un documento di proposte per governo ed enti locali
28 December, 2011
Un documento per salvare il settore fotovoltaico con suggerimenti e richieste al Governo e agli Enti locali. La proposta rappresenta la sintesi dei lavori svolti dal Tavolo che si è riaperto lo scorso ottobre e ha riunito dinanzi alla Provincia di Padova istituzioni, associazioni sindacali e di categoria oltre alle imprese più importanti del territorio per programmare le strategie future a sostegno del comparto. La proposta, che riassume la situazione e indica alle istituzioni nazionali e territoriali le linee guida per salvaguardare il fotovoltaico, è stata firmata a Palazzo Santo Stefano dall’assessore provinciale al Lavoro e Formazione Massimiliano Barison e dai rappresentanti delle associazioni sindacali, di categoria e delle aziende che hanno partecipato al Tavolo del fotovoltaico. Erano inoltre presenti il presidente della Terza commissione consiliare “Attività produttive, formazione e lavoro” Pietro Giovannoni e il consigliere regionale Stefano Peraro. Sono inoltre intervenuti il deputato Margherita Miotto, i sindacalisti Giovanni Acco (Fiom Cgil), Andrea Bonato (Fim Cisl) e Nello Cum (Uil), oltre agli imprenditori Carlo Cotogni (X Group), Leopoldo Franceschini (Ecoware) e Domenico Sartore (Rivs).
“Questo documento – ha spiegato l’assessore Barison – è frutto di un lavoro particolarmente complesso svolto da molteplici soggetti. Sindacati, associazioni di categoria, istituzioni e aziende si sono messi insieme per proporre al Governo una serie di suggerimenti a sostegno di un settore che consideriamo strategico per l’economica italiana e padovana. Abbiamo voluto chiudere questo percorso con la fine dell’anno perché nei prossimi mesi il Governo affronterà una serie di questioni per varare il decreto legato allo sviluppo e noi riteniamo che questo documento vada inserito nelle linee che verranno indicate per la ripresa. Solo nella provincia di Padova il fotovoltaico dà impiego a 5.000 addetti tra lavoratori diretti e indiretti. Come punto prioritario chiediamo che si dica in maniera chiara che questo settore è strategico per l’Italia e si agisca di conseguenza”.
All’indomani dell’approvazione del “Decreto Romani” lo scorso marzo e in vista dell’approvazione di un secondo decreto denominato “IV Conto Energia”, la Provincia di Padova si è subito attivata per convocare un tavolo e creare una “lobby” positiva sul territorio a sostegno del settore fotovoltaico. Ne è scaturito un primo documento con precise richieste che sono state in parte accolte in sede ministeriale. Nel frattempo, tuttavia, oltre all’incertezza determinata dai due decreti nella programmazione di nuovi interventi da parte delle aziende, la crisi economica ha peggiorato la situazione. Il Tavolo provinciale è quindi tornato a riunirsi per predisporre un secondo documento con le linee guida per lo sviluppo futuro del fotovoltaico.
“Questo documento – ha aggiunto Barison – si struttura in quattro parti. La prima offre un’analisi del settore, la seconda ne individua le criticità, la terza esplicita i costi e i benefici e la quarta elenca le proposte a costo zero che le aziende, le associazioni di categoria e sindacali indicano al Governo e agli enti locali per rilanciare il settore fotovoltaico”.
In particolare, la sofferenza del comparto si è aggravata per la mancanza di un Piano energetico nazionale e di un Piano energetico regionale, per le difficoltà di accedere al credito causato dalla crisi in atto, per l’alto costo del denaro con conseguenze sulla competitività con le ditte asiatiche, per l’incertezza dei tempi di erogazione dei contributi da parte del Gestore dei Servizi Energetici (Gse) e per i ritardi nei tempi di allaccio da parte di Enel o Terna.
Tutto ciò sta mettendo a dura prova le aziende padovane che rappresentano il maggiore “distretto” di questo settore in Italia. Nel nostro territorio, infatti, tra lavoratori diretti e indiretti sono occupati circa 5.000 lavoratori. Le sette più importanti realtà del nostro territorio hanno manifestato la necessità di dover ricorrere alla cassa integrazione e ad altri ammortizzatori sociali per centinaia di posti di lavoro diretti, trascinando in questa dinamica tutta la rete di piccole aziende e artigiani dell’indotto. E’ stato segnalato inoltre il fatto che, qualora non venga posto rimedio all’attuale situazione, il 2012 sia un anno ancora più pesante per le aziende del settore, con conseguente perdita di molti posti di lavoro, di ricerca e sviluppo anche dell’indotto. Saranno inoltre penalizzati quegli istituti specialistici che formano i giovani nel campo fotovoltaico sia nella produzione che nell’installazione e manutenzione. Il mancato sostegno a questo comparto provocherebbe effetti devastanti non solo per le migliaia di posti di lavoro a rischio, ma anche per la strategicità di un’area produttiva che, solo nel 2010, ha contribuito al 2% del Pil.
In questo contesto, il Tavolo ha predisposto il secondo documento per delineare una riflessione sugli obiettivi nazionali, della nostra Regione e della Provincia sul settore fotovoltaico. Esistono infatti azioni “a costo zero” che potrebbero portare beneficio al settore e altre che, in prospettiva, riuscirebbero ad agevolarne lo sviluppo. Il documento ha quindi messo “nero su bianco” alcune linee guida rivolte al Governo e agli enti locali.
Al Governo, in particolare, i sottoscrittori chiedono di:
- manifestare l’impegno a sostenere il settore riconoscendone il valore reale;
- sostenere efficacemente con fondi dedicati la ricerca e lo sviluppo, coinvolgendo le aziende del settore con progetti mirati;
- attivare fondi di garanzia a sostegno delle imprese tramite strumenti già a disposizione (ad esempio “Fondo rotativo per Kyoto”) per favorire il consolidamento della filiera produttiva italiana (in particolare per l’acquisto delle materie prime);
- fare in modo che il Gse eroghi i contributi e dia le risposte previste nei tempi di legge (o addirittura li riduca), con penali adeguate che vadano realmente a motivare il Gse a rispettare i tempi e/o a compensare i danni causati dai ritardi;
- fare in modo che si riducano i tempi da parte dell’Enel in tutte le procedure legate all’autorizzazione e all’allaccio degli impianti alla rete elettrica, con penali che vadano realmente a motivare la società elettrica a rispettare i tempi e/o a compensare i danni causati dai ritardi.
- fornire garanzie al sistema bancario perché continui o aumenti il finanziamento per la costruzione degli impianti fotovoltaici;
- istituire un Tavolo istituzionale costituito dalle parti sociali e presieduto dal Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente per monitorare lo sviluppo e le principali criticità del settore fotovoltaico, e per definire il “dopo” IV Conto Energia, individuando le azioni di sostegno al settore;
- semplificare le procedure del Gse al fine di dare tempi certi, indispensabili all'erogazione dei prestiti da parte degli Istituti bancari.
Agli enti locali, le parti chiedono inoltre di:
- Agevolare, nel rispetto dei regolamenti, l’autorizzazione da parte dei diversi enti all’installazione degli impianti su tetto e su terreno;
- promuovere il coordinamento delle aziende del territorio per proporsi nei mercati esteri, con il supporto attivo ed efficiente degli istituti bancari, delle parti sociali, della Provincia e della Regione;
- individuare la filiera fotovoltaica come strategica a livello regionale attraverso progetti specifici di finanziamento per piani di sviluppo industriale;
- attivare presso l'Agenzia provinciale per l'energia, un tavolo tecnico per progetti di ricerca, formazione e informazione.
Il documento è stato sottoscritto da: Provincia di Padova, Camera di Commercio, Ascom, Confesercenti, Upa, Cna, Confapi, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Solon Spa, Helios Technology Spa, Xgroup Spa, Ecoware Spa, Ambra Sol Srl, Ecoprogetti, Espe Srl. La proposta e le richieste saranno ora portate a tutti i tavoli istituzionali locali, regionali e nazionali.