Bollette in rialzo, Gifi: «Non è colpa del fotovoltaico»
Secondo un’analisi effettuata dall'associazione Anie/Gifi, l’aumento delle bollette elettriche è da ricondurre principalmente alla variazione del costo dei combustibili fossili. "Scagionati" quindi gli incentivi al fotovoltaico, che non sarebbero responsabili dei rincari
10 January, 2012
«L'aumento del prezzo medio di riferimento dell'energia elettrica per il primo trimestre del 2012 non è imputabile agli incentivi erogati a sostegno dell'industria fotovoltaica italiana, se non per una minima parte». Lo dichiara Valerio Natalizia, presidente di Gifi-Anie a seguito di una analisi (vedi tabelle allegate) condotta sui dati forniti dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas (Aeeg). Dal 1° gennaio 2012, spiega l'associazione, il prezzo di riferimento dell'energia elettrica sarà 17,305 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. La spesa media annua della famiglia tipo sarà dunque pari a 467 euro, dei quali 32 per incentivare il fotovoltaico.
«Le previsioni di aumento di spesa non sono mai notizie piacevoli - continua Natalizia - Recenti indagini e sondaggi condotti da istituti indipendenti hanno però dimostrato che le famiglie italiane sono positivamente disposte a dare il loro contributo, circa 2,7 euro al mese, per sostenere un industria che fino ad oggi ha creato oltre 100.000 posti di lavoro diretti e indotti, occupati per lo più da giovani, ha fatto affluire circa 4 miliardi di euro di tasse nelle casse dello Stato nonché posizionato l'Italia come il primo mercato al mondo nel 2011. Tutto questo senza dimenticare le enormi ricadute ambientali in termini di riduzione di emissioni nocive grazie all'utilizzo di una fonte di energia pulita come il solare fotovoltaico».
Secondo i calcoli effettuati da Anie/Gifi, l’aumento stabilito del 4,9% del kilowattora, rispetto all’ultimo trimestre del 2011, è imputabile al fotovoltaico per meno del 30%, a fronte del 70% dovuto all'aumento del costo dei combustibili fossili. «Ci appare pertanto strumentale - argomenta Natalizia - attribuire al solo fotovoltaico la responsabilità degli aumenti del costo dell'elettricità intervenuti a gennaio». Il presidente dell'associazione, infine, sottolinea che il fotovoltaico «ha contribuito nel 2011 alla copertura del 3% circa della domanda nazionale di energia elettrica, evitando i costi per l'importazione dall'estero e rendendo il nostro paese meno dipendente dai precari equilibri geopolitici mondiali».