Efficienza, nel Dl liberalizzazioni un piano per costruire nuove scuole ecosostenibili?
Si torna a parlare della necessità di migliorare l'efficienza energetica degli istituti scolastici italiani. Il governo sembrerebbe intenzionato ad avviare la costruzione di nuovi immobili a basso impatto ambientale
16 January, 2012
In Italia potrebbero presto essere costruite mille nuove scuole a basso impatto ambientale. I ministeri dell'Ambiente e dell'Istruzione, infatti, stanno lavorando a un progetto per la sostituzione degli edifici scolastici più vecchi e meno efficienti con strutture moderne ed ecosostenibili. L'iniziativa, che potrebbe essere inserita già nel decreto sulle liberalizzazioni, riguarderebbe soprattutto le scuole di proprietà privata per cui gli enti pubblici versano canoni d'affitto spesso elevati: il ministro vorrebbe sostituirle con edifici di proprietà pubblica, costruiti secondo i più moderni crismi dell'efficienza energetica e provvisti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
I numeri in ballo sono significativi: dei 992 edifici scolatici del sud Italia, ad esempio, ben 726 appartengono ai privati, e costano allo stato, nella maggioranza dei casi, oltre 10mila euro l'anno solo per l'affitto. L'operazione del governo potrebbe interessare in primo luogo queste scuole di proprietà non pubblica, ma non solo. Complessivamente, circa 1.500 dei 40mila edifici scolastici in funzione sul territorio nazionale risalgono a prima del 1900 e necessiterebbero, presumibilmente, di un intervento di riqualificazione energetica.
Certo, per attuare questo progetto (già ventilato qualche giorno fa dallo stesso ministro dell'Istruzione) occorreranno risorse finanziarie non indifferenti, ma in compenso, assicurano i tecnici dei ministeri coinvolti, il risparmio in termini di riduzione dei consumi energetici sarebbe enorme. Senza contare il vantaggio economico dovuto al fatto di possedere i nuovi immobili e non essere costretti a pagare l'affitto ai privati. Per quanto riguarda gli edifici esistenti, un'idea potrebbe essere quella di coinvolgere gli stessi privati nelle operazioni di efficientamento, in cambio della possibilità di gestire alcuni servizi interni agli istituti come punti ristoro e palestre.