Additivi oxobiodegradabili: all’avvio lo studio per una norma UNI
Le polemiche legate al bando dei sacchetti hanno spesso disorientato consumatori e commercianti: per fare chiarezza sugli oxobiodegradabili, Uniplast, l’ente italiano di unificazione delle materie plastiche, avvierà a fine mese i lavori per lo studio di una nuova norma nazionale (UNI) che definisca le caratteristiche fisico-chimiche e meccaniche dei materiali termoplastici biodegradabili ma non compostabili
17 January, 2012
Uniplast, l’ente italiano di unificazione delle materie plastiche avvierà a fine mese i lavori per lo studio di una nuova norma nazionale (UNI) che definisca le caratteristiche fisico-chimiche e meccaniche dei materiali oxobiodegradabili.
Martedì 31 gennaio 2012 avrà luogo la prima riunione, nel quale saranno programmate le attività del gruppo di lavoro e sarà nominato un coordinatore responsabile dello studio. Per gli esperti del settore l’aprovazione della norma potrebbe aiutare a fare chiarezza anche nella vicenda sacchetti: si sente spesso parlare della plastica additivata come di un falso, e al di fuori del settore c’è ancora molta confusione fra la definizione di compostabile e biodegradabile, come mostra anche la ricerca ISPO commissionata da Assobioplastiche.
Indipendentemente da ciò che stabilirà il decreto ministeriale, la norma ha lo scopo di informare correttamente commercianti e consumatori sulle proprietà dei prodotti oxobiodegradabili, e di stabilire esattamente che cosa possa essere definito tale e a che condizioni. L’iniziativa ha fra i promotori la Federazione Gomma Plastica, Oxo-Biodegradable Plastics Association e il supporto tecinico dell’Università di Pisa.