Roma, dopo le targhe alterne rimangono alti i livelli degli inquinanti
Pm10 oltre i limiti in 5 centraline, con punte di 82 a Tiburtina e 76 a Cinecittà, seguite da Preneste (67), e Francia e Magna Grecia (51). E in 3 centraline biossido di azoto oltre la soglia massima: Tiburtina (254), Magna Grecia (242) e Cinecittà (206)
18 January, 2012
Non sono bastate le targhe alterne a migliorare l’aria della Capitale, che rimane irrespirabile. I dati relativi al 16 gennaio, primo giorno di blocco, avevano fatto ben sperare: un solo sforamento a Francia (61) per quanto riguarda i livelli di Pm10, e biossido di azoto nei limiti in tutte le centraline. «I livelli degli inquinanti sono scesi nei limiti imposti dalla normativa europea in tutte le stazioni Arpa di background, significative ai fini dell'assunzione dei divieti di circolazione per i veicoli privati in funzione anti-smog», aveva commentato nella serata del 17 gennaio il Campidoglio.
Ma i dati Arpa relativi appunto al 17, e diffusi solo il 18 gennaio, fanno cadere ogni considerazione ottimistica. Sforamenti del limite di Pm10 (50 microgrammi per metro cubo) in cinque centraline, con punte di 82 a Tiburtina e 76 a Cinecittà, seguite da Preneste (67), e Francia e Magna Grecia (51). E in tre centraline si è osservato anche il superamento dei limiti massimi del biossido di azoto (200 microgrammi per metro cubo): Tiburtina (254), Magna Grecia (242) e Cinecittà (206). Valori in linea con quelli della scorsa settimana.
Per quanto riguarda le sanzioni, il Campidoglio ha fatto sapere che a fronte di circa 5.000 controlli sono state fatte intorno alle 1.300 multe da 155 euro ciascuna. Polemica l’Adoc, che denuncia: «La negligenza del Comune di Roma sulla comunicazione, tardiva e insufficiente, delle giornate di targhe alterne ha fatto sì che un romano su quattro è stato multato per aver violato la disposizione sulle targhe alterne (NdR: 1 su 4 fra gli automobilisti fermati dai vigili). Buona parte dei romani non era nemmeno a conoscenza del divieto e chi lo sapeva non ha avuto nemmeno il tempo di organizzarsi». L’associazione sottolinea che «le targhe alterne sono una misura medievale, iniqua e dannosa per i cittadini, oltre che assolutamente inutile ai fini della tutela dell'ambiente, serve solo a rimpinguare le casse comunale con un gettito extra derivante dalle multe, da 155 euro, inflitte ai trasgressori».