Anie/Gifi: «Basta emendamenti sul fotovoltaico, servono certezze»
Presentati e respinti due emendamenti al decreto Romani sulle rinnovabili. L'associazione di settore chiede che vengano evitate nuove modifiche al meccanismo incentivante, perché il comparto ha bisogno della massima stabilità normativa
23 January, 2012
Nei giorni scorsi sono stati presentati due emendamenti da due diversi rappresentanti del Parlamento che propongono la modifica delle norme che regolano l’installazione di impianti fotovoltaici nei terreni agricoli posponendo la data di entrata in vigore delle limitazioni previste dall’articolo 10 comma del Decreto Legislativo n° 28 del 3 Marzo 2011, il cosiddetto Decreto Rinnovabili.
“Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà ad ogni modifica della legge in corso d’opera, in generale, e quindi anche a questi emendamenti - dichiara Valerio Natalizia, Presidente di GIFI-Anie - L’industria fotovoltaica ha ridimensionato gli organici e modificato i piani di investimento già nel 2011. Ora abbiamo bisogno di stabilità e certezza normativa per poter continuare a creare benefici per il Sistema Paese: posti di lavoro, prezioso gettito fiscale per le casse sello Stato, energia pulita ed indipendenza dalle fonti fossili”.
Gli emendamenti presentati, e respinti, in sede di Commissione al Senato avrebbero potuto causare un veloce esaurimento delle risorse economiche a disposizione per incentivare il fotovoltaico. Tuttavia, gli emendamenti potrebbero essere ripresentati in aula nei prossimi giorni e ci sono buone probabilità che siano nuovamente respinti perché non hanno la copertura finanziaria necessaria.
“A mio parere – conclude Natalizia – questi emendamenti rischiano di inficiare i progressi fino ad oggi fatti per la definizione dello sviluppo e della regolamentazione del settore fotovoltaico in Italia. Confido nel Governo e ribadisco la nostra posizione a favore della certezza del diritto e del rispetto delle regole”.