Decreto liberalizzazioni: salta la norma sui rifiuti di imballaggio. Intervista a Filippo Bernocchi (Anci)
La settimana scorsa l'Anci esprimeva forte preoccupazione per le modifiche normative previste dal decreto liberalizzazioni che “avrebbero compromesso la buona funzionalità” dell’attuale sistema Anci-Conai. Filippo Bernocchi, Responsabile Energia e Rifiuti Anci, spiega ad Eco dalle Città la norma prevista, e poi tolta, dal decreto
23 January, 2012
Aggiornamento: Decreto liberalizzazione in Gazzetta Ufficiale: torna la norma sulla gestione dei rifiuti da imballaggio
La settimana scorsa si è svolto un incontro tra l’Associazione dei Comuni Italiani ed il Conai per fare il punto della situazione per quanto riguarda il sistema di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio viste le modifiche normative che sarebbero essere state introdotte con il cosiddetto decreto ‘liberalizzazioni’. Il presidente Anci, Graziano Delrio, aveva inoltre inviato al Ministro per l’Ambiente, Corrado Clini, una lettera per esprimere la forte preoccupazione dell’Anci per una liberalizzazione che, di fatto, “avrebbe compromesso la buona funzionalità” dell’attuale sistema Anci-Conai.
Quali erano erano queste modifiche normative poi ritirate? Sull'argomento Eco dalle Città ha sentito il Responsabile Energia e Rifiuti Anci, Filippo Bernocchi:
“I giornali ci hanno dato informazioni sull'articolo 44 del decreto liberalizzazioni che toccava due aspetti che ci preoccupavano molto legati alla gestione del rifiuto da imballaggio”.
Quali erano questi aspetti?
La norma andava ad incidere sul ruolo del Conai: ammetteva la possibilità che ci fossero anche dei soggetti alternativi al Conai che potessero fare lo stesso lavoro. Fino a questo punto niente di male, anzi, laddove si apre al mercato ne abbiamo da guadagnare. Il problema era però che gli altri soggetti non avevano gli obblighi di raccolta nei confronti dei Comuni. Cosa avrebbe voluto dire questo? Avrebbe comportato una caduta di entrate per il sistema Conai che finanzia la raccolta dei Comuni con circa 300 milioni di euro. Gli altri consorzi alternativi al Conai avevano la possibilità di raggiungere gli obiettivi di legge nazionali senza l'obbligo, previsto dal d.lgs. 152, di andare a prendere il materiale dai Comuni e non dal mercato delle materie secondarie e terziarie. Questo ci preoccupava molto perché voleva dire 300 milioni di euro in meno.
Questa proposta era già stata fatta. In una delle discussioni sulla revisione del 152 avevamo già preparato un emendamento ghe specificava che si possono creare sì dei consorzi alternativi al Conai ma per quanto riguarda il recupero dei propri imballaggi, senza andare a stravolgere il sistema per come lo conosciamo adesso.
L'articolo 44 non appare nel testo definitivo del decreto...
L'articolo è stato poi tolto. Oltre a quello, è stata eliminata una norma che prevedeva per le bottiglie di plastica, vetro e le lattine, una sorta di riuso (vuoto a rendere NdR) con il pagamento di una cauzione di circa 20 centesimi che anche lì stravolgeva il sistema della raccolta differenziata. Anche questo sistema avrebbe comportato uno stravolgimento dell'attuale assetto.
E ci siamo fatti sentire, magari con comunicati un po' forti, perché siamo stanchi di dover inseguire, e non dipende ma questo governo ma vale anche per i governi precedenti, interventi spot che vanno ad incidere sull'equilibrio già abbastanza instabile rappresentato delle norme attuali.
La stesso problema l'abbiamo avuto con l'abolizione delle AATO. Il legislatore è intervenuto e ha abolito le autorità d'ambito creando il caos normativo più completo. Ora già per due volte i decreti Milleproroghe hanno rinviato l'abolizione delle AATO...
Per quanto riguarda un altro aspetto che si vorrebbe riformare, vale a dire la gestione dei servizi pubblici locali e in particolare la gestione dei rifiuti, vorremmo che questa questione fosse affrontata in maniera organica. Se l'affrontiamo in modo intelligente introducendo quei pochi correttivi che non permettono alla normativa attuale di svilupparsi pienamente, si farebbe un bel lavoro e si farebbe un bene al Sistema Paese.
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