Londra e Olimpiadi 2012: parlano gli antismog di Clean Air
Simon Birkett, fondatore dell’organizzazione no profit di attivisti “Clean Air in London” risponde alle domande di Eco dalle Città. Si parla di Olimpiadi, di sanzioni, di censura, e del perché la lotta allo smog potrebbe ripartire proprio dalla City
24 January, 2012
Il Sindaco di Londra Boris Johnson ha cercato di contenere l’inquinamento atmosferico attraverso l’uso di alcune misure innovative, come i green walls – muri di siepi – lungo le strade più trafficate, la colla per abbattere il Pm10, e la campagna No Engine Idling (Niente motori al minimo) per chiedere agli autisti di spegnere i motori in stato di sosta. Recentemente ha poi ristretto ulteriormente l’accesso alla Low Emission Zone, vietando l’ingresso a furgoni e minibus pre Euro 3 e ai camion pesanti pre Euro 4, a meno che installino un filtro anti particolato o paghino una multa di 100 sterline al giorno. Lei ritiene che queste misure siano utili?
Bisogna agire con urgenza per affrontare questa crisi della salute pubblica, la più grande dopo quella causata dal fumo. Tu mi descrivi due tipi di misure: quelle che possiamo definire “compensazioni”, che hanno lo scopo di ridurre l’inquinamento una volta che è già finito in atmosfera, e quelle che invece combattono l’inquinamento alla fonte. Ed è molto meglio ridurre le emissioni nocive alla fonte. Le compensazioni non sono mai strategie particolarmente valide, anche perché non costituiscono una soluzione a lungo termine. Il Sindaco Johnson ha ricevuto molte contestazioni dopo aver ammesso di aver utilizzato gli inibitori del Pm10 proprio sulla corsia di sinistra di fronte a due delle stazioni ufficiali di monitoraggio della qualità dell’aria (cosa che potrebbe fare la differenza tra Londra fuori o dentro i limiti di legge). La campagna No Engine Idling, che è il primo dei 14 punti contenuti nel Piano strategico per la Qualità dell’Aria pubblicato a dicembre 2010, è stata lanciata questo mese con una campagna pubblicitaria in grande stile, a poche settimane dalle elezioni comunali. Per quanto riguarda la LEZ, la Low Emission Zone… veramente è stato il sindaco precedente (Ken Livingstone) a pianificare le recenti restrizioni, mentre Johnson non ha fatto altro che ritardarle di 15 mesi. La LEZ è ancora più necessaria se si considera che i veicoli diesel producono una quantità di emissioni nocive 23 volte superiore ai motori a benzina. Boris Johnson ha fatto comunque delle cose positive, come insistere sul fatto che lo sviluppo della città non debba incidere ulteriormente sulla qualità dell’aria. ( Ma le sue compensazioni non sono altro che greenwashing.
Per quanti anni Londra ha superato i limiti del PM10 consentiti dalla legge? E perché l’Unione Europea non ha mai imposto sanzioni?
Londra ha superato i limiti giornalieri del PM10 ogni anno da quando la legge entrò in vigore nel 2005. Il processo di applicazione della normativa europea prevede sei stadi, e le sanzioni scattano al sesto. Londra si trovava fra il secondo e terzo stadio quando ottenne sommariamente la proroga dalla Commissione Europea fino al 2011 per rientrare negli standard; una proroga ottenuta presentando una versione modificata del piano di qualità dell’aria, senza che ci fosse alcuna consultazione pubblica, e di questo fatto Clean Air in London si è lamentata con la Commissione Europea. La buona notizia tuttavia è che le proroghe non saranno più concesse nel 2012 e nemmeno dopo. Bisogna agire in fretta però, perché la soglia massima del numero di sforamenti nel 2011 è stata superata prima di Pasqua. La Commissione Europea ha già portato in tribunale altri Paesi, come la Francia, la Polonia, la Slovenia e la Svezia per la violazione delle leggi sulla qualità dell’aria, come prevede il terzo stadio del processo applicativo della normativa.
Nel suo ultimo articolo lei sostiene che I livelli di NO2 (biossido d’azoto) a Londra sono paragonabili a quelli di Pechino prima delle Olimpiadi del 2008. Il biossido d’azoto è un gas tossico, e concentrazioni alte in atmosfera possono provocare danni molto seri alla salute. I Londinesi hanno chiara la situazione?
Non ancora. Londra ha i livelli di biossido d’azoto più alti di tutte le capitali europee, e forse – in parte – ciò è dovuto alla presenza di 8.500 autobus e 23.000 taxi alimentati a diesel, alla dipendenza dalle cucine a gas e dal riscaldamento. Per quanto riguarda il PM10, Londra ha livelli decisamente più bassi di quelli toccati da Pechino, ma i media internazionali stanno finalmente cominciando a imbattersi in Clean Air nelle loro ricerche, proprio come avete fatto voi! Il mondo intero si accorgerà dei problemi di inquinamento della City se avremo una “Summer Smog” paragonabile a quelle del 2003 e del 2006. Sollevare l’attenzione sul NO2 è estremamente importante, perché oltretutto la presenza di biossido d’azoto è strettamente connessa con altri gas tossici prodotti dai processi di combustione.
Come saprà l’AIR Quality Initiative of Regions è un’iniziativa partita dalle regioni del Nord Italia per chiedere all’UE di riconoscere le difficoltà incontrate da alcune zone dell’Europa nel contenere gli inquinanti, per esempio a causa di avverse condizioni climatiche o di una particolare densità industriale e abitativa. Ritiene che si tratti di una richiesta fondata e che L’UE dovrebbe effettivamente concedere più flessibilità a queste aree o è solo un modo per fare lobby e abbassare gli standard di qualità dell’aria?
Le attuali soglie limite per il PM10 e per il biossido d’azoto entrarono a far parte delle direttive europee nel 1999, e la normativa prevedeva che gli Stati membri raggiungessero gli standard di qualità nel 2005 per il Pm10 e nel 2010 per il NO2. Da allora, gli scienziati hanno scoperto che i danni alla salute a lungo termine derivanti dall’esposizione prolungata alle polveri sottili sono circa 10 volte più gravi di quelle riscontrabili nell’immediato. Il 2013 sarà l’Anno dell’Aria, per la Commissione Europea: a maggior ragione vorremmo vedere il rafforzamento della legislazione attuale e delle nuove proposte per la tutela della salute e della legalità. Il Governo britannico afferma che il rapporto costi benefici delle misure da intraprendere per migliorare la qualità dell’aria (intervenendo sulle industrie e sui trasporti) è compreso fra 2,3:1 e 17,2:1. Se le leggi non vengono rispettate ora che i limiti sono più severi, figuriamoci se passerà il criterio di flessibilità. In ogni caso, quali cittadini vorrebbero abbassare gli standard che riguardano la salute pubblica? Quelli che vivono a Roma, Milano o a Londra? Sono solo i nostri leader politici che vogliono abbassare il livello di guardia.
Teme che il Governo o il Comitato Olimpico proveranno a impedirvi di evidenziare le violazioni delle leggi sulla qualità dell’aria a Londra?
Il Sindaco ha dichiarato che le norme di tutela del marchio “London 2012” non sono state scritte per censurare i commenti editoriali di politici, media, blogger o attivisti. E tuttavia, ci sono segnali che il Governo sta cominciando a provare un certo disagio per i commenti su Twitter e sui blog, che parlano degli sforamenti che ogni settimana si registrano in città. (Per chi volesse consultare i dati, questo è il link di London Air Quality Network). Dopo aver criticato con tanta superiorità la censura cinese, le democrazie dell’Ovest si meritano tutto il ridicolo di cui si copriranno se cercheranno di porre limiti alla libertà di commentare la più grande emergenza smog che Londra abbia attraversato da decenni. Non dimentichiamoci nemmeno che il Regno Unito aveva promesso le Olimpiadi più verdi di sempre.
A maggio 2012 ci saranno le elezioni del prossimo Major of London. Che cosa dovrebbero promettere di fare i candidati sindaco per migliorare la qualità dell’aria?
Clean Air in London pubblicherà a breve il proprio manifesto di raccomandazioni per i candidati sindaco. Per noi i temi chiave sono cinque: leadership politica efficace; rinnovamento del parco mezzi del trasporto pubblico; efficientamento energetico degli edifici; protezione dei soggetti più vulnerabili; la garanzia che le Olimpiadi lasceranno davvero un’eredità alla città. La nostra associazione darà un punteggio ai candidati sulla base dei loro impegni in campagna elettorale e pubblicherà i risultati prima delle elezioni. Vi invito a tenerli d’occhio! Con le Olimpiadi comincia una grandiosa opportunità per Londra: potrebbe diventare la città che guiderà il mondo nella lotta allo smog, come accadde dopo il “Great Smog” del 1952.
Per maggiori informazioni: Clean Air in London
Clean Air in London è un'organizzazione no profit formata da attivisti e bloggers che lavorano assieme alle altre associazioni ambientaliste di Londra per vigilare sulle azioni intraprese dalle autorità nella lotta allo smog e per attirare l'attenzione sullo stato della qualità dell'aria e sui gravi danni causati dalla forte presenza di inquinanti e gas tossici alla salute pubblica.
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