Nuova Pac e Rete Natura 2000: quali opportunità per la tutela della biodiversità
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, il direttore conservazione della Lipu Claudio Celada, il vicedirettore del Centro per la cooperazione mediterranea dell’Iucn (Unione mondiale per la Conservazione della natura) Andres Alcantara, il presidente dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica Alessandro Triantafyllidis e, in rappresentanza della Regione Puglia, Antonio Sigismondi del Servizio Assetto del territorio
01 February, 2012
I numeri della biodiversità in Puglia illustrano al meglio la ricchezza ambientale del territorio: 47 habitat della regione mediterranea su 110 in Italia; 2.500 specie di piante (il 42% di quelle nazionali); 62 specie di mammiferi su 102 presenti nell’Italia peninsulare. E ancora: 10 specie di anfibi su 37 presenti nell’Italia peninsulare; 21 specie di rettili su 49 che vivono nella stessa zona e 179 specie di uccelli sui 250 che nidificano in Italia. Il patrimonio naturale pugliese è stato al centro di un convegno sulla nuova Politica agricola comune e Rete Natura 2000 organizzato in Fiera nell’ambito di Mediterre, il cantiere euromediterraneo della sostenibilità.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, il direttore conservazione della Lipu Claudio Celada, il vicedirettore del Centro per la cooperazione mediterranea dell’Iucn (Unione mondiale per la Conservazione della natura) Andres Alcantara, il presidente dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica Alessandro Triantafyllidis e, in rappresentanza della Regione Puglia, Antonio Sigismondi del Servizio Assetto del territorio.
Natura 2000, hanno precisato i relatori, è lo strumento della politica dell'Unione europea per la conservazione della biodiversità: una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
Enzo Valbonesi, responsabile del servizio parchi della Regione Emilia Romagna, ha sottolineato che il mezzo principale per conservare la biodiversità, così come indicato dall’Unione europea, è quello dei parchi. Per questo è necessaria una nuova alleanza tra sistema dei parchi e agricoltura, coinvolgendo in un progetto comune Federparchi, associazioni agricole, Ministeri e Regioni con l’obiettivo di creare nelle aree dei parchi delle consulte agricole.
Un concetto confermato dall’esperienza concreta della Regione Marche, illustrata da Paolo Perna, rappresentante di uno spin-off dell’Università di Camerino, con gli accordi agroambientali d’area. Un progetto che vede l’impegno degli imprenditori agricoli per la difesa del suolo, la tutela dell’acqua e della biodiversità e il recupero del paesaggio rurale.