Comieco: oltre la metà dei milanesi fanno mea culpa sul senso civico
Il senso civico dei Milanesi fotografato da un’indagine condotta da Ipsos per Comieco, Coordinamento Comitati Milanesi, Assoedilizia, Il Giorno, Associazione Stak, Amici di Milano, City Angels e Legambiente in occasione del “Panettone d’Oro”
03 February, 2012
Mentre 20 cittadini virtuosi vengono premiati per il loro
senso civico con il “Panettone d’Oro” – alle ore 12.00 presso la Sala delle Commissioni a Palazzo Marino – i milanesi, su questo tema, fanno mea culpa. A dirlo una ricerca Ipsos per Comieco e un cartello di associazioni civiche condotta su un campione di 700 individui residenti nel Comune di Milano, tra i 18 e gli oltre 65 anni.
Gli abitanti del capoluogo lombardo sono consapevoli di non brillare per virtù civica. Il senso di appartenenza al territorio - inteso come essere Milanesi e Italiani quasi alla
pari 33% contro 39%, mentre non è così sentito l’essere Europei 17% e tanto meno Lombardi 9% - non si traduce infatti necessariamente in civismo: il 58% degli intervistati considera la propria virtù civica più bassa rispetto a 10 anni fa. E il gap generazionale, su questo punto, è molto lieve: giovani e meno giovani, dunque, la pensano sostanzialmente allo stesso modo.
L’indagine ha voluto anche sondare il rapporto tra i Milanesi e la raccolta differenziata che, per l’82% degli intervistati, è un importante indicatore di senso civico in quanto “allena” a pensare alla collettività. Un segno di cambiamento viene dai più giovani che riconoscono alla raccolta differenziata un valore importante: per loro non fare la raccolta differenziata (17%) è decisamente più grave che non pagare il biglietto dell’autobus (7%), a testimonianza di un trend che, se anche lentamente, sta crescendo, soprattutto nelle nuove generazioni.
Sempre secondo la ricerca questo diverso atteggiamento tra giovani e adulti è figlio di un’informazione non sufficientemente diffusa; infatti, se la metà dei milanesi ritiene migliorato l'impegno dei cittadini stessi nella raccolta differenziata (59%), ben il 45% ritiene di non aver accresciuto il livello d'informazione su come venga utilizzato, ai fini del riciclo, il materiale raccolto. Soprattutto tra i più giovani. Sono loro, infatti, ad essere maggiormente alla ricerca di notizie sulla destinazione del materiale riciclato, ritenendosi meno informati degli adulti (38% vs 21%), che, come conseguenza, attribuiscono alla raccolta differenziata più importanza rispetto ai giovani (52% vs 38%).
Una consapevolezza è comunque abbastanza diffusa: la raccolta differenziata è un mezzo efficace per diminuire il livello di inquinamento. La pensa così, infatti, il 43% degli intervistati, con una leggera dominanza del target più giovane (48% vs 40% del target oltre 45 anni).
E la prova della fondatezza di questa convinzione sta nei fatti. Pensando solo alla raccolta differenziata di carta e cartone, se per 1 anno ogni milanese, oltre a quello che già mette nel cassonetto bianco (72,5 kg/procapite di materiale cellulosico), aggiungesse: 52 sacchetti (1 alla settimana!), 30 scatole di pasta (meno di 2 confezioni ogni 2 settimane!), 10 scatoloni, 12 portauova (una al mese!), 20 quotidiani (meno di 2 al mese!), 10 riviste (meno di 1 al mese!), tra i benefici produrrebbe mancate emissioni di 157.200 kg di co2, che a sua volta si traducono nella mancata percorrenza di oltre 13 milioni di km per un auto di piccola cilindrata!