Crisi gas, Fiper: "Oltre al biometano, usiamo le biomasse made in Italy"
La Federazione italiana produttori energia da fonti rinnovabili sottolinea l'importanza delle rinnovabili termiche per ridurre la dipendenza dell'Italia dalle importazioni di gas dall'estero
08 February, 2012
"In Italia abbiamo biomassa legnosa vergine per riscaldare 801 comuni alpini e appenninici oltre agli 85 già riscaldati dal teleriscaldamento a biomassa”. Lo ha detto il presidente di Fiper (Federazione italiana produttori energia da fonti rinnovabili) Walter Righini, aggiungendo che, come ha affermato il ministro Clini, nell’ultima indagine conoscitiva del 26 gennaio alla Commissione Ambiente della Camera, è necessario puntare alla generazione distribuita anche per le energie rinnovabili termiche.
Prosegue Righini: “A titolo di esempio, per riscaldare 300 comuni al disotto dei 5000 abitanti, il consumo di biomassa si aggirerebbe intorno a 3 milioni di metri cubi stero ( 700 mila ton/annue) per un giro di affari di 50 milioni di euro circa, senza contare il fatturato per le aziende costruttrici dell’indotto industriale. Se questi numeri si aggiungono ai 7-8 miliardi di metri cubi di biometano agricoli, con una potenzialità di coprire almeno il 10% dei consumi nazionali, come sottolineato da Confagricoltura, il Bel Paese inizierebbe a produrre biocombustibile nazionale per riscaldare i propri cittadini, con l’effetto immediato di attirare investimenti, creare nuovi posti di lavoro su territorio e alleggerire la bilancia commerciale".
L’Italia della “provincia” spesso dimenticata, sottolinea il presidente dell'associazione -diventerebbe in questo modo autonoma dal gas e gasolio, e garantirebbe ai propri abitanti riscaldamento derivante dalla manutenzione dei boschi, dalle potature agricole e forestali locali, e dagli impianti di biogas agricolo. Certo, sarà necessario nel caso del biometano prevedere un sistema di produzione e distribuzione che promuova la creazione di nuovi punti di stoccaggio, sempre nell’ottica della generazione distribuita.”
"Siamo al secondo giorno di emergenza per l’approvvigionamento gas - conclude il presidente di Fiper - mi auguro che l’urgenza di questi giorni si traduca nella definizione di una politica energetica, che punti a valorizzare le fonti rinnovabili termiche nazionali: biomasse, biometano, geotermia, solare termico. Gli operatori aspettano da tempo l’emanazione dei decreti attuativi sulle nuove misure di incentivazione. Anche questa è un’urgenza se si vuole davvero diminuire la dipendenza italiana nell’approvvigionamento del gas dall’estero.”