Tagli al fotovoltaico: cosa succede nel resto d'Europa?
Le decurtazioni degli incentivi statali per l'energia solare non sono soltanto un affare italiano. La crisi morde in tutte Europa, e molti governi hanno varato tagli e revisioni del meccanismo incentivante. Vediamo cosa sta succedendo nei vari paesi
10 February, 2012
Il 2011 è stato un anno di passione per il fotovoltaico italiano: l'introduzione del Quarto conto energia, con il taglio delle tariffe incentivanti e la novità dei “cap” semestrali, ha determinato nuova incertezza nel settore, recentemente aggravata con la moratoria dei sussidi statali per gli impianti a terra. La scure dei tagli, però, non si è abbattuta solo sulla Penisola. La crisi finanziaria internazionale e il progressivo aumento dei costi per le sovvenzioni al fotovoltaico (conseguente all'incremento del numero di impianti installati) ha spinto molti governi europei a rivedere il meccanismo delle sovvenzioni. Ecco una sintesi delle novità introdotte negli ultimi mesi nei diversi paesi europei.
Spagna:
Il governo di Mariano Rajoy ha emanato un decreto, poi convertito in legge, che sospende temporaneamente tutti gli incentivi economici mirati alla costruzione di nuovi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. I progetti già iscritti a registro continueranno a beneficiare di una feed-in tariff o di altri incentivi compresi tra gli 0,08 e i 0,26 euro/kWh, a seconda del tipo di tecnologia e della dimensione dell'impianto. Negli ultimi tre anni, questi incentivi sono stati progressivamente ridotti, oppure hanno subito l’imposizione di tetti massimi. Nel 2009, inoltre, c'era già stato un primo blocco delle sovvenzioni, che aveva determinato la paralisi del settore.
Grecia:
Anche le sovvenzioni statali alle rinnovabili sono cadute vittima della grave crisi economica che attanaglia il paese ellenico. A partire dal 1 febbraio 2012, le feed-in tariff per gli impianti fotovoltaici di potenza non superiore ai 100 kW sono state tagliate del 12,5% rispetto al valore precedente in vigore dal 2009. Inoltre, le tariffe subiranno tagli progressivi del 7% ogni sei mesi fino ad agosto 2014. Inasprito anche il tetto massimo degli incentivi per gli impianti fotovoltaici fino a 10kW, che sarà abbassato del 5% ogni sei mesi.
Svizzera:
A gennaio era già in programma un taglio dell'8% sulle tariffe incentivanti per i nuovi impianti fotovoltaici, ma il Dipartimento federale dell’energia del governo ellenico ha deciso di introdurre, a partire dal 1 marzo 2012, una ulteriore riduzione del 10%.
Regno Unito:
Qualche mese fa il governo londinese aveva annunciato una riduzione del 50% delle tariffe incentivanti per il fotovoltaico. Già entro la fine del 2011, la feed-in tariff per gli impianti di potenza inferiore ai 4 kW sarebbe dovuta passare da 43,2 a soli 21 penny per kWh di elettricità prodotta. Le associazioni di settore, però, si sono appellate all'Alta corte di giustizia britannica, che ha dichiarato i tagli illegittimi. Il ministro dell'Energia ha subito annunciato che il governo ricorrerà a sua volta in appello per ribaltare la sentenza. Anche l'Unione europea, intanto, ha stigmatizzato i pesanti tagli programmati da Downing Street.
Francia:
il 2011 è stato un anno di passione per il mercato del fotovoltaico anche Oltralpe. Il governo di Sarkozy ha infatti varato una moratoria trimestrale sui nuovi impianti e il blocco degli incentivi per le installazioni su tetto con potenza superiore a 100 kW e per tutte le centrali a terra.
Germania:
Il sistema di incentivi in vigore in Germania tiene conto del numero di impianti installati di anno in anno: maggiore è la potenza fotovoltaica installata, minore sarà l'ammontare delle tariffe incentivanti. Alla luce delle nuove installazioni effettuate nel 2011, alla fine dell'anno scorso il governo di Berlino ha annunciato un taglio del 15% della feed-in tariff per i nuovi impianti allacciati nel 2012. Attualmente, dunque, i sussidi oscillano tra 17,94 e 24,43 centesimi di euro per kWh prodotto, a seconda della taglia e della tipologia di impianto. Si è trattato comunque di una riduzione programmata: per far scattare il taglio del 15% era sufficiente che nei 12 mesi precedenti si fossero superati i 4,5 GW di potenza installata. Al raggiungimento dei 5,5 GW la decurtazione sarebbe stata del 18%, mentre oltre i 7,5 GW di nuove installazioni, le tariffe sarebbero state ridotte del 24%. Il sistema delle sovvenzioni di quello che per anni è stato il più grande mercato fotovoltaico del mondo, però, potrebbe presto cambiare. Allo studio del governo, infatti, ci sarebbe un nuovo meccanismo che prevede tagli progressivi a scadenza mensile e non più semestrale.
Bulgaria:
Anche Sofia ha recentemente introdotto dei pesanti tagli alle sovvenzioni statali per l'energia solare. Il 1 luglio scorso, infatti, sono entrati in vigore i nuovi incentivi, con una riduzione del 19,5% per i piccoli impianti fotovoltaici su tetto e del 30% per le grandi installazioni a terra.
Repubblica Ceca:
In Boemia la scure dei tagli si è abbattuta sul settore del fotovoltaico già nel 2011, con l'entrata in vigore del nuovo meccanismo incentivante che autorizza l'Authority ceca per l'energia a ritoccare le tariffe al ribasso. Il calo delle sovvenzioni ha di fatto arrestato lo sviluppo del comparto, che fino all'anno precedente era cresciuto a ritmi vertiginosi (nel 2010 la Repubblica Ceca era stato il terzo paese europeo per volume di nuove installazioni).