Catania: dalla pista ciclabile abusiva nascerà il Bike sharing?
Alla provocazione dei giovani ciclisti catanesi, che pochi giorni fa avevano disegnato una pista ciclabile abusiva con vernice e pennelli, il comune di Catania risponde con un progetto di Bike sharing, e con la promessa di una nuova pista ciclabile: obiettivo centrato
10 February, 2012
Una decina di giorni fa per le strade di Catania era comparsa CtBike, una pista ciclabile abusiva nata dalla fantasia e dalla voglia di protesta di un gruppo di giovani catanesi, stufi di dover fare lo slalom fra auto parcheggiate in doppia fila e ingorghi del traffico. Il Comune è troppo impegnato per ricordarsi che in città esistono anche le biciclette? Nessun problema, la pista ce la disegniamo da soli. E così, con pennelli e vernice, nella zona di via Umberto, tra villa Bellini e piazza Iolanda è spuntata la pista ciclabile, accompagnata da cartelloni di protesta (“CtBike è la pista ciclabile ABUSIVA dedicata agli ultimi utenti ancora dignitosamente ABUSIVI delle strade catanesi”).
“A Catania c’è un solo tratto di pista ciclabile, lungo appena 900 metri, che è costato addirittura 4 milioni di euro – hanno dichiarato i ragazzi (che preferiscono restare anonimi) alle agenzie stampa - e invece si potrebbero realizzare piste ad un costo di poche centinaia di euro a mq o ancora meno. Alla fine, basta disegnare una striscia gialla, non serve fare appalti milionari".
Forse non basta solo una latta di vernice, ma il gesto dei ragazzi ha colto nel segno. L’assessore alla Mobilità del Comune di Catania, Alberto Pasqua ha appena annunciato un progetto per una nuova pista ciclabile che congiungerà il centro storico a San Giovanni li Cuti, alla quale si affianca un progetto più ambizioso di bike sharing. “Anch’io mi muovo in bici e comprendo le ragioni di quei ragazzi – ha dichiarato commentando l’ecobravata – l’idea di superare un'autovettura in seconda fila mi spaventa". In merito alla proposta di usare le corsie riservate ai bus anche per le biciclette – proposta lanciata dagli stessi ragazzi – l’assessore ha detto di non essere contrario all’idea, ma che bisogna fare i conti con la particolare conformazione urbanistica della città: "Il codice della strada non vieta di usare le corsie degli autobus, come succede altrove e anzi esse potrebbero essere un ottimo tracciato, per una maggiore scorrevolezza alla guida. Inoltre, i ciclisti sarebbero più sicuri: gli autisti dei bus sono dei professionisti, mentre nel traffico caotico gli automobilisti considerano le bici ancora un problema. Più razionalmente, bisogna considerare che in queste corsie ci sono già taxi e mezzi di emergenza: l'ideale sarebbe riservare un metro di larghezza per le biciclette, ma con le strade strette di Catania è una soluzione poco proponibile".
Il progetto bike sharing è ancora in fase di studio, ma è già stato inserito all’interno del Piano Generale del Traffico Urbano. “Io credo molto in questo progetto – ha concluso l’assessore – che è sempre più diffuso nell'Europa continentale. Per cominciare, arriveranno presto tre rastrelliere che saranno montate fra piazza Duomo e piazza Università”.