Efficienza energetica, il Parlamento europeo chiede target vincolante
Si va verso l'introduzione di una direttiva europea in materia di efficienza energetica: l'Europarlamento ha approvato una proposta che prevede un obiettivo vincolante di riduzione dei consumi al 2020
28 February, 2012
Il Parlamento europeo ha approvato una proposta di direttiva che prevede l'introduzione di target vincolanti in materia di aumento dell'efficienza energetica per l'Unione e per gli Stati membri . Il provvedimento è stato approvato dalla commissione Industria, Ricerca ed Energia dell’Europarlamento con 51 voti a favore, 6 contrari e 13 astenuti e potrebbe aprire la strada a una nuova normativa che definisca in tempi rapidi obiettivi vincolanti di risparmio energetico. Al momento, infatti, l'Unione europea si è impegnata formalmente solo a ridurre le emissioni di Co2 (il 20% in meno entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990) e ad aumentare il contributo delle rinnovabili nel mix energetico (20% del consumo totale entro il 2020). L'obiettivo che prevede un aumento del 20% dell'efficienza energetica rappresenta invece soltanto una indicazione di massima per i governi nazionali, senza obblighi legali né sanzioni in caso di mancato raggiungimento.
Ma ora, grazie al testo approvato al Parlamento, le cose potrebbero cambiare. Se la proposta venisse approvata dal Consiglio, l'Ue dovrebbe ridurre i consumi energetici di 368 milioni di tonnellate di petrolio equivalente. Il provvedimento appena approvato, inoltre, assegna a ciascuno degli Stati membri un target specifico, da raggiungere attraverso 3 step progressivi: il 25% della quota nazionale di riduzione dovrà essere centrato già nel 2014, nel 2016 si dovrà arrivare al 50% dell'obiettivo, per poi arrivare al 75% nel 2018 e completare il processo di efficientamento nel 2020. Per l'Italia, in particolare, si prevede una riduzione dei consumi di energia primaria di 49 milioni tonnellate di petrolio equivalente al 2020.
Se il testo votato dagli eurodeputati venisse confermato, sarebbero introdotti anche dei meccanismi di finanziamento nazionali per l'efficienza energetica. Entro il mese di gennaio 2015, inoltre, gli Stati membri dovrebbero mettere a punto una roadmap nazionale per la creazione di reti di riscaldamento e raffrescamento efficienti e di cogenerazione ad alta efficienza. Anche le compagnie energetiche sarebbero chiamate a raggiungere un obiettivo di risparmio di energia annuale pari ad almeno l’1,5% delle vendite da loro totalizzate nel triennio precedente.
Soddisfazione è stata espressa dal commissario europeo all'Energia, Gunther Oettinger, che più volte in passato ha ribadito l'urgenza di fissare un target vincolante in materia di efficienza. «Questo è un voto importante per la nostra proposta – ha commentato - Con il testo votato oggi saremmo in grado di raggiungere l'obiettivo principale della direttiva, vale a dire di risparmiare il 20% di energia nel 2020». Ne è convinto anche il redattore del provvedimento, il verde Claude Turmes, che non ha esitato a definire la sua proposta «un testo molto, molto, molto buono» e ad ammettere che il voto positivo rappresenta la vittoria più grande della sua carriera di europarlamentare.
L'iter per l'approvazione definitiva della nuova normativa, comunque, prevede ancora un passaggio dinanzi al Consiglio. La lobby delle imprese energetiche potrebbe far sentire la propria voce durante le fasi successive della discussione, e già il dibattito parlamentare ha richiesto mesi di lavoro per affrontare i oltre 1.800 emendamenti presentati rispetto al testo originario proposto dalla Commissione. Nei mesi scorsi, tra l'altro, due precedenti versioni della direttiva sull'efficienza sono state bocciate (a giugno e a novembre) dal Consiglio Ue, che finora ha preferito mantenere volontari gli obiettivi di risparmio energetico per gli Stati membri. La speranza è che questa volta le cose vadano diversamente e che si riesca ad arrivare all'approvazione di una direttiva nel giro di qualche mese.