Imballaggi. "Prevenzione è innovazione", l'evoluzione di un concetto. Presentato il nuovo Tool LCA Conai
Dalla prevenzione quantitativa ad elemento di innovazione nel campo degli imballaggi. Presentato da Conai, in occasione della Fiera Ipack-Ima, uno studio realizzato da Cresv-Bocconi sulle politiche di prevenzione "emergenti" e il nuovo Tool LCA Conai per un'analisi semplificata dell'impatto ambientale degli imballaggi
01 March, 2012
"Prevenzione è innovazione". Questo il titolo del convegno Conai che si è svolto il 28 febbraio alla Fiera Ipack-Ima a Milano. Nel corso del convegno è stato presentato lo studio “Prevenzione e Innovazione per una economia della sostenibilità” realizzato da Cresv-Bocconi e il nuovo Tool LCA per un'analisi semplificata dell'impatto ambientale degli imballaggi.
Il presidente Conai, Roberto De Santis, nell'introduzione del convegno ha ripercorso l'evoluzione del concetto di prevezione: "Il concetto di prevenzione si è andato allargando. All'inizio il concetto riguardava gli effetti su due aspetti del prodotto, peso e volume, e in modo marginale sull'aspetto riguardante l'over packaging". Si trattava di quella che viene definita prevenzione quantitativa. "Oggi - ha continuato il presidente Conai - si è andato allargando all'intero ciclo di vita degli imballaggi".
Lo studio “Prevenzione e Innovazione per una economia della sostenibilità”
A presentare lo studio è stato Antonio Tencati, Professore di Management e CSR del Dipartimento di Management e Tecnologia dell'Università Bocconi. Antonio Tencati è partito dalla "insostenibilità" degli attuali paradigmi in termini di produzione e consumo. "Questo si comprende - ha affermato Tencati - esaminando l'evoluzione dell'impronta ecologica negli ultimi anni. Gli ultimi dati affermano che l'ecological footprint umana è superiore al 50% rispetto alla capacità di carico del nostro pianeta. "E la nostra pressione sull'ecosistema continua ad aumentare. Lo testimonia anche il mancato raggiungimento del cosiddetto decoupling (disaccoppiamento): gli impatti ambientali crescono ancora al crescere dei consumi". Nello studio si ribadisce, infatti, l'urgenza di intervenire a monte per rompere il legame tra crescita economica e impatto sull'ambiente (in termini di consumi e quantità di rifiuti prodotti).
Negli ultimi anni, ricorda lo studio, anche l'Unione europea è intervenuta con una serie di strumenti di policy e di meccanismi normativi per modificare gli attuali modelli di produzione e consumo, intervenendo prima della generazione dei rifiuti. La parola chiave utilizzata è prevenzione. "In questo caso - afferma lo studio - le misure possono e devono essere di varia natura (organizzativa, tecnologica, educativa, ecc.) e devono spingere il nostro sistema economico a trasformare la sostenibilità e la protezione dell'ambiente e delle risorse in valore per le imprese e per la collettività, aumentando la competitività delle nostre aziende e il benessere dei cittadini". Partendo da queste considerazioni lo studio del Cresv-Bocconi ha preso in esame le esperienze di 11 paesi e 20 aziende in tema di prevenzione: numerose iniziative che i regolatori, i soggetti preposti a favorire e gestire il riciclo e il recupero dei rifiuti da imballaggio e le imprese che producono e utilizzano gli imballaggi stanno implementando per favorire la prevenzione.
Come si declina la prevenzione
Lo studio indentifica le caratteristiche irrinunciabili delle politiche di prevenzione "emergenti". In sintesi, secondo lo studio, la prevenzione deve essere connotata da quattro elementi:
- Primo di questi l'innovazione aperta. Solo attraverso un coinvolgimento ampio degli attori lungo la catena di distribuzione (dai fornitori di materie prime sino ai clienti finali) è possibile promuovere azioni incisive di miglioramento, anche radicale.
- Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita). In forme più o meno semplificate, la LCA, per la sua visione sistemica, fornisce alla prevenzione il necessario strumento conoscitivo per individuare e far avanzare le soluzioni più appropriate.
- Web-based. Le reti di produzione ormai globali, la necessità di modalità di lavoro e di confronto just in time, la stessa pressione temporale esercitata dai mercati e dalla società richiedono l'utilizzo della rete per condividere strumenti e conoscenze.
- Collaborazione. Tutti gli elementi precedenti sottendono meccanismi collaborativi. La sostenibilità non può essere raggiunta, secondo lo studio, attraverso iniziative puntuali, isolate, non coordinate. Le politiche di prevenzione più efficaci, a livello di Paesi e imprese, sono il frutto di interazioni estese ed intense, visioni strategiche condivise, strumenti e metriche comuni. "I risultati del processo di benchmarking - si legge ancora nello studio - confermano che le più avanzate politiche per la sostenibilità derivano da forme di collaborazione. Gli stessi interventi di prevenzione non possono essere affrontati, in maniera disarticolata e non coordinata, da attori singoli. E' necessario sviluppare un modello di collaborative governance, che nasca dalla interazione, variamente configurata, tra le categorie di soggetti: soggetti pubblici, imprese, società civile".
Più di dieci di esperienza: i Dossier Prevenzione Conai
Tra i compiti di Conai, stabiliti dal decreto Ronchi (Dlgs 22/97, ora D.Lgs. 152/06), c'è quello di promuovere tra le aziende una cultura orientata al rispetto dell’ambiente, attraverso interventi in grado di rendere gli imballaggi più ecocompatibili. E’ il concetto di prevenzione, previsto dalla legge stessa, intesa come impegno rivolto alla salvaguardia dell’ambiente già nella fase di progettazione degli imballaggi. Su questo tema Conai ha ormai maturato un'esperienza decennale. Uno dei principali frutti di lavoro è costituito dalle quattro edizioni del Dossier Prevenzione Conai (l'ultima nel 2010, la prima nel 2001). In questi anni, grazie alle pubblicazioni, Conai ha presentato circa 600 azioni di prevenzione realizzate da quasi 300 aziende. I casi analizzati spaziano dal risparmio di materia prima, al riutilizzo, al miglioramento della logistica, all’impiego di materiale riciclato, al risparmio di energia. I risparmi ambientali riguardano tutti i materiali di imballaggio: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro.
Il nuovo Eco Tool Conai
A sostegno di questa attività e dei prossimi dossier arriva il nuovo Eco Tool LCA Conai. Si tratta di uno strumento che permette alle aziende consorziate a Conai che intendono partecipare al Dossier Prevenzione di valutare l'efficienza ambientale (ecoefficienza) dei propri imballaggi attraverso un confronto, in termini di impatto ambientale, tra l'imballaggio prima e dopo l'intervento adottato. Lo strumento, realizzato con il supporto della società LCE (Life Cycle Engineering), si basa sull'approccio "dalla culla alla culla" e consente di calcolare, attraverso un'analisi LCA semplificata ("spedita"), gli effetti delle azioni di prevenzione attuate dalle aziende sui propri imballaggi. Il risultato delle analisi viene espresso attraverso tre indicatori: GWP (Global Warming Potential) o carbon footprint espressa in termini di riduzione delle emissioni di CO2; riduzione del consumo totale di energia; riduzione del consumo di acqua. Con il nuovo Eco Tool, il Consorzio si pone l'obiettivo di partire da questi tre indicatori che costituiscono le leve di prevenzione Conai per arrivare in futuro all'elaborazione di indicatori più complessi e specifici per misurare le azioni di prevenzione.
Funzionamento dell'Eco Tool Conai
Lo studio “Prevenzione e Innovazione per una economia della sostenibilità” - Egea Editore