Rapporto Bici in città, Legambiente: Roma ultima tra le grandi città italiane con lo 0,4% di spostamenti in bicicletta
L'associazione lancia l'allarme dopo la pubblicazione dell'ultimo dossier realizzato in collaborazione con Fiab e CittàinBici. Legambiente chede che entro una settimana l'assemblea capitolina approvi un piano della ciclabilità, investendo 40 milioni per i primi interventi
03 March, 2012
A Roma solo lo 0,4% degli spostamenti avviene in bicicletta e in condizioni troppo spesso del tutto insicure: è questo il dato che porta la Capitale a classificarsi ultima tra le grandi città italiane, secondo l'indagine Bici in città, nata dalla collaborazione tra Fiab, Legambiente e CittàinBici, presentata oggi a Bologna. L'approccio è semplice e orginale. Se una città è ciclabile basta chiederlo a chi pedala, se in tanti scelgono la bici per gli spostamenti quotidiani, allora quel centro urbano è a misura di due ruote, altrimenti è chiaro che l’amministrazione locale privilegia i mezzi a motore.
“E' uno scandalo, in quattro anni Roma non ha fatto nulla per i ciclisti, l'Assemblea capitolina non è stata nemmeno in grado di approvare il piano della ciclabilità, ora è molto debole il generico appello ai capigruppo del sindaco Alemanno, per aderire a 'salva i ciclisti' lanciato dal Times di Londra e ripreso da migliaia di utilizzatori delle due ruote a Roma e in tutta Italia -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Il piano è stato presentato più volte, approvato in Giunta il 24 marzo di un anno fa, presentato in pompa magna il 9 maggio alla giornata della bicicletta, che altro dobbiamo aspettare per vederlo approvato e soprattutto finanziato, per far partire gli interventi per realizzare nuove corsie, piste, itinerari ciclabili, per mettere ovunque rastrelliere, per smetterla di contare i morti sulle due ruote ammazzati dalle automobili, per dotare Roma di un bike sharing come quello di tutte le altre città italiane ed europee? Vanno subito reperiti i 40 milioni necessari ad anticipare la realizzazione degli interventi a breve e medio periodo, con priorità decise tramite un confronto serrato con i ciclisti, i comitati e le associazioni, recuperando il tempo perduto. Sono passati 345 giorni dall'approvazione in Giunta, l'Assemblea capitolina buttasse nel cestino le numerose indecenti delibere urbanistiche da campagna elettorale e si occupasse della città, approvando entro una settimana il biciplan.”
Il Parlamento Europeo già nel 2002 ribadiva la necessità di incrementare le modalità di spostamento con bicicletta e il piano quadro si pone obiettivi condivisibili e ambiziosi: passare da 225 km a 1.200 km di rete ciclabile (oggi 115 km sono nel verde e solo 110 su strada), da 26 a 350 stazioni per il bike sharing, con tanti nuovi parcheggi nei nodi di scambio. Ad oggi risultano già finanziati solo 65 km di nuovi itinerari e quindi servono altrettanto ambiziose scelte di investimento, per raggiungere questi traguardi. Tra il breve e il medio periodo sarebbero necessari circa 40 milioni di euro per realizzare molti degli interventi, ma nemmeno tutti. Nel piano la rete ciclabile principale, che interessa i grandi assi di spostamento, è fatta di 361 km di piste, dei quali 70 esistente, 50 finanziata e il resto da finanziare. La rete ciclabile locale ha invece circa 40 km di piste già realizzate di cui 17 già finanziate e circa 550 pianificate. Accanto a queste abbiamo quasi 150 km di corridoi verdi, che dovrebbero garantire il collegamento tra Roma e la campagna. Un’attenzione particolare è rivolta alle scuole dove verranno realizzate delle rastrelliere per il parcheggio all’interno degli edifici scolastici.
“Basta soffrire nel traffico e nello smog e morire in bicicletta, Roma deve fermare l'impazzimento di auto in giro e se vuole dare un contributo alla campagna "Salva i ciclisti" deve subito realizzare gli itinerari ciclabili leggeri e in sicurezza del piano della ciclabilità, lungo tutte le strade che lo consentano, la Nomentana, e tutte quelle individuate dai Municipi e riportate nel piano -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio- Nella Capitale tutte le opere pubbliche che si realizzano dimenticano le ciclabili, l'ampliamento della Tiburtina, la riqualificazione di viale Aventino dove il coordinamento Roma ciclabile sta tentando un recupero in extremis, addirittura con i lavori assurdi del Ponte della musica la ciclabile e stata chiusa ed è ancora stupidamente bloccata dal cantiere nove mesi dopo l'inaugurazione. Sul bike sharing il bando è fermo pare per un ricorso di una ditta della casbah delle pubblicità romane e dell'utilizzo dei soldi delle multe per il finanziamento della ciclabilità non ne parla più nessuno. Bisogna sbrigarsi, smetterla di perdere tempo, all'Assessore Visconti chiediamo interventi forti, l'obiettivo finale di 986 Km di piste al 2020 è lontanissmo.”