Efficienza energetica in edilizia, studio: negli Usa occorre un piano di incentivi e nuove norme
Secondo uno studio di Rockefeller Foundation e Deutsche Bank, il patrimonio edilizio degli Usa ha un enorme potenziale in termini di efficienza energetica. Varando un piano di incentivi si potrebbero risparmiare 3,3 milioni di dollari e tagliare le emissioni del comparto del 10%
05 March, 2012
Non sono solo gli Stati europei ad avere qualche problema in materia di efficienza energetica degli edifici. Se i Paesi Ue rischiano di non raggiungere il proprio obiettivo di risparmio energetico al 2020, anche gli Stati Uniti hanno bisogno di migliorare le prestazioni del patrimonio immobiliare a stelle e strisce. È questa la conclusione di uno studio (vedi allegato) realizzato dalla Rockefeller Foundation in collaborazione con la Deutsche Bank, che invita l’amministrazione Obama a individuare nuovi strumenti di finanziamento per incentivare l'adozione di misure di risparmio energetico.
Secondo il dossier, infatti, la potenzialità dell'edilizia americana in termini di risparmio energetico è davvero elevata. Se si investissero 279 miliardi nella ristrutturazione di abitazioni e sedi di imprese private, in particolare, si potrebbe migliorare l'efficienza fino a risparmiare oltre un miliardo di dollari nell’arco del prossimo decennio, ottenendo contestualmente la creazione di 3,3 milioni di nuovi posti di lavoro.
«Tecnologie collaudate sono in grado sia di ammodernare gli edifici sia di risparmiare energia e, ancora più importante in questi tempi economicamente difficili, hanno il potenziale per creare un gran numero di posti di lavoro – ha dichiarato Judith Rodin, presidente della Fondazione Rockefeller, commentando i risultati dello studio - Con il rilascio di questa nuova relazione, che illustra sia le possibilità di investimento sia le opportunità di lavoro, sono fiduciosa che questo mercato possa raggiungere il suo pieno potenziale».
Secondo il documento, per riuscire nello scopo sarebbe utile l'adozione di un piano nazionale di incentivazione dell'efficienza energetica, che avrebbe effetti significativi anche sul piano ambientale, oltre che sul finanziario e occupazionale. Più nel dettaglio, si potrebbe ottenere una riduzione delle emissioni di gas serra del 10% rispetto ai livelli attuali, considerando che, analogamente a quello che succede in Europa, il settore edilizio è responsabile del 40% delle emissioni complessive degli Stati Uniti.