Rinnovabili termiche, Assolterm: «Il settore non può più aspettare»
In occasione della Conferenza dell'industria solare 2012, l'associazione torna a chiedere rapidi e decisi cambiamenti nel quadro normativo sulle rinnovabili termiche. A cominciare dall'approvazione del sospirato Conto energia
06 March, 2012
«L'attuale quadro legislativo sul solare termico è del tutto inadeguato, manca una regia complessiva che permetta di supportare il settore senza un eccessivo sforzo finanziario da parte dello Stato. Gli strumenti ci sono ma non vengono implementati in modo efficace». È l'opinione di Assolterm (Associazione italiana solare termico) emersa a valle della Conferenza dell'industria solare che si è tenuta a Roma nei giorni scorsi.
«Le detrazioni fiscali del 55% su 10 anni e con orizzonte temporale che non supera mai l'anno non sono più appetibili per l'utente finale - dichiara Sergio D'Alessandris, presidente dell'associazione - Le detrazioni fiscali sono state un ottimo strumento e potrebbero esserlo ancora, ma non è più pensabile avere un incentivo che, da una parte, si rinnova di anno in anno privando l'industria di un adeguato orizzonte temporale per poter programmare gli investimenti, e, dall'altra, impone all'utente finale un recupero del 55% dell'investimento iniziale in ben 10 anni». Secondo Assolterm, i tempi di recupero del bonus fiscale devono essere più brevi o, almeno, permettere una maggiore flessibilità.
Ma il nodo principale resta ancora l'approvazione del Conto energia per le rinnovabili termiche, di cui si parla da tempo e che le associazioni di categoria chiedono a gran voce. Assolterm vorrebbe un'accelerazione dei tempi, ma anche alcuni correttivi rispetto allo schema proposto dal governo. «L'ultima bozza circolata, oltre ad avere tariffe basse (che coprono molto meno del 55% coperto dalle detrazioni fiscali), si rivolge solo ai soggetti pubblici – spiega l'associazione - Quindi, se la bozza verrà confermata, i privati, che siano cittadini, imprese o Esco, non potranno accedere al conto energia, con una conseguente riduzione se non annullamento, dell'impatto positivo che avrebbe potuto avere sul settore».
Nel corso della Conferenza, tra l'altro, è emersa anche una certa urgenza da parte degli amministratori regionali che, soprattutto dopo l'approvazione dello schema di burden sharing, hanno una certa fretta di conoscere nel dettaglio in quadro normativo in materia di incentivi. «Se non abbiamo un quadro di riferimento chiaro a livello nazionale – ha detto a questo proposito Stefania Crotta della Regione Piemonte, responsabile per le tematiche energetiche nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni - le Regioni non possono pianificare e implementare misure incentivanti sinergiche e alternative rispetto a quelle nazionali». Il settore delle rinnovabili termiche, insomma, non può più aspettare.