Rinnovabili: per Recchi (Eni) non possono sostituirsi agli idrocarburi
Il presidente di Eni commenta le dichiarazioni del ministro Passera su incentivi alle rinnovabili e strategia energetica, dichiarando che occorre investire nella ricerca perché le fonti pulite non possono ancora rimpiazzare quelle tradizionali
14 March, 2012
«Ad oggi le energie rinnovabili non sono in grado di sostituirsi agli idrocarburi e alle fonti tradizionali, per cui le imprese devono sviluppare nuove tecnologie». Lo ha dichiarato il presidente di Eni, Giuseppe Recchi, a margine della IV conferenza Energythink a Venezia.
A proposito delle recenti affermazioni del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, in merito agli incentivi alle rinnovabili e alla strategia energetica nazionale, il manager ha commentato che «è un tema molto dibattuto, perché ci si chiede se sia più efficiente il dollaro speso in incentivi al settore o se converrebbe investire nella ricerca». Secondo Recchi, infatti, ogni dollaro di incentivi produce un effetto in abbattimento delle emissioni di Co2 pari a 10 centesimi, mentre «in ricerca le stime parlano di un ritorno pari a 11 dollari in 10 anni».
Il presidente di Eni, dunque, non sembra convinto che le fonti di energia pulita rappresentino già una soluzione valida per l'approvvigionamento energetico dell'Italia. «Oggi le rinnovabili non sono in grado di sostituirsi agli idrocarburi e alle fonti tradizionali – ha aggiunto - Quello che si è detto da sempre è che bisogna creare delle alternative bilanciate». Secondo Recchi, in passato «siamo stati bravissimi perché abbiamo superato in velocità qualunque piano, grazie ad una politica di sussidi che venne pensata in un momento in cui la tecnologia aveva un certo costo». Incentivi che, col tempo, si sono rivelati troppo generosi, per il manager di Eni, tento che «il governo ha ben pensato di ritarare la sua politica di incentivo».