Roma lancia la strategia per la mobilità sostenibile, ma si dimentica del Tpl
Nel Manifesto del Campidoglio, si parla di auto elettriche e a metano: l'obiettivo è arrivare a 1.000 entro il 2014. Ma c'è solo un accenno alle bici e non si parla di bus e metro
15 March, 2012
Alla presenza del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, Roma lancia la strategia per la mobilità sostenibile, ma nella ricetta c’è molta auto privata, poca bici e zero trasporto pubblico.
Il Manifesto per la sostenibilità ambientale prevede diverse azioni: sperimentazione di veicoli elettrici, ibridi e a metano, incentivazione degli spostamenti casa-lavoro in bici, piantumazione di albero d riqualificazione delle ville storiche, installazione di colonnine di ricarica, introduzione di sistema aziendali innovativi per produzioni a minori impatto. L’attenzione del Campidoglio si è focalizzata però sulla mobilità, e in particolare sulle auto. Alle bici viene fatto solo un rapido accenno, mentre parole come “autobus”, “tram”, “metro” e “trasporto pubblico” sono totalmente assenti dal Manifesto.
I dati di partenza – contenuti in uno studio realizzato ad hoc da Accenture – sono poco confortanti e già abbastanza noti. A Roma ci sono 708 auto ogni mille abitanti, il 13% in più rispetto alla media delle città metropolitane italiane (617) e il 34% in più rispetto a quelle europee (470). Nella capitale, poi, c’è una tendenza molto diffusa a spostarsi con il mezzo privato: lo sceglie il 67% dei cittadini, solo il 27% usa i mezzi pubblici. La conseguenza è che i trasporti pesano per quasi il 37% sul totale delle emissioni da consumi energetici. Che fare di fronte a questa situazione? Il Campidoglio ha lanciato una strategia per la graduale sostituzione delle auto con nuovi mezzi elettrici, ibridi o a metano. Le macchine elettriche, infatti, non emettono CO2 e, secondo il Comune di Roma, anche nel caso in cui siano alimentate da energia proveniente da fonti non rinnovabili, si ottiene comunque un dimezzamento delle emissioni rispetto a quelle di un veicolo a benzina. Un’auto a metano, invece, emette il 23% di emissioni. Alla strategia del Comune hanno già aderito una quarantina di aziende con progetti specifici, in gran parte di rinnovamento del parco auto. «L’obiettivo di Roma Capitale è di raggiungere 1.000 veicoli circolanti entro il 2014, aumentando in modo significativo la rete di distribuzione», spiega il Comune.
Clini ha elogiato il Campidoglio, sottolineando che «Roma è un partner importante del ministero dell'Ambiente per i programmi della mobilità sostenibile nelle aree urbane. Oggi è un altro passo avanti verso le strategie e la realizzazione di un programma metropolitano che dovrebbe, nel corso dei prossimi anni, mettere Roma al top delle città europee nella mobilità a basso impatto ambientale e, allo stesso tempo, per la mobilità utile alla città».
Ma il progetto di Roma, purtroppo, si ferma alle auto. Proprio mentre nelle altre capitali europee si parla di bike sharing e promozione della mobilità ciclabile, di centri storici chiusi alle auto e di maggiore utilizzo dei mezzi pubblici. «L'appello di due settimane fa del sindaco Alemanno per l'approvazione del Bici Plan cittadino è stato del tutto inutile e a poco servono i convegni, come quello odierno, in cui si progetta una città più sostenibile, quando nella pratica, pedoni e ciclisti sono dimenticati», commenta il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati.