Premio “Best Practices”: gli enti pubblici e le aziende più green, secondo Legambiente
Premiati i vincitori di “Best Practices”, il premio nazionale rivolto ad aziende agricole, agroalimentari ed enti locali per le esperienze virtuose nel campo dell’energia verde. Legambiente: “La riconversione alla green economy è possibile anche in Italia”
15 March, 2012
Aziende e fonti rinnovabili: un connubio sempre più vincente come dimostrano le esperienze delle aziende e delle amministrazioni comunali vincitrici del Premio “Best Practices”, premiate oggi a Cremona in occasione della fiera “Bio-energy Italy” dedicata alle biomasse e alle rinnovabili in programma nella città lombarda fino al 17 marzo. Il Premio nazionale, promosso da Legambiente, Cremona Fiere, la Fondazione Dlg, l’Anci e l’Uncem e giunto alla seconda edizione, dà voce alle aziende agricole, agroalimentari e agli enti locali che offrono i migliori esempi d’impianti realizzati nel rispetto dell’uso del suolo e delle risorse naturali, dell’efficienza energetica e degli interessi delle comunità locali.
“La manifestazione di Cremona – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - dimostra come una riconversione alla green economy sia praticabile anche in Italia nel pieno rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Inoltre le esperienze delle aziende che hanno partecipato al concorso testimoniano i passi avanti che si stanno facendo in questo settore e al tempo stesso costituiscono uno stimolo ed un esempio pratico per diffondere un modo di produrre energia in maniera eco-sostenibile, che si integra con la produzione agricola delle aziende e crea nuove occasioni di lavoro”.
Quest’anno al Premio “Best Practices” sono arrivate ben 40 candidature, e per individuare le aziende e gli enti pubblici vincitori è intervenuto un comitato scientifico che ha usato tre parametri di valutazione: la filiera di approvvigionamento della materia prima con la priorità verso le esperienze che puntano all’autosufficienza; l’efficienza energetica con l’attenzione al giusto dimensionamento degli impianti, all’utilizzo del calore durante i processi aziendali o alla sua cessione verso utenze esterne; infine la ricadute ambientali e sociali dei progetti verificando la chiusura dei cicli attraverso l’utilizzo dei residui del processo energetico e l’interazione con la comunità territoriale.
Ad aggiudicarsi il primo premio nel settore “biogas” è stata la Fattoria della Piana, di Candidoni, in provincia di Reggio Calabria: una piccola azienda che si occupa dell’allevamento di 900 capi bovini nella Piana di Gioia Tauro, con un caseificio cooperativo che trasforma 20mila litri al giorno di latte bovino, ovino e bufalino e con terreni a seminativi e agrumeti. L’impianto a biogas, operante dal 2008, consente di utilizzare gli scarti del caseificio e dell’agroindustria locale - siero di latte, pastazzo d'agrumi, sansa d'olive, vinacce, scarti di ortofrutta - per produrre elettricità e calore per i diversi fabbisogni aziendali. Il secondo premio va alla Pieve Ecoenergia, di Cingia de’ Botti, in provincia di Cremona. Terzo premio ex aequo per la C.a.t., la “Cooperativa agroenergetica territoriale”, di Correggio, in provincia di Reggio Emilia e per l’azienda Palombini, di Nepi, in provincia di Viterbo, che ha ricevuto anche un riconoscimento per la forte attenzione all’inserimento paesistico degli impianti e delle reti.
Due menzioni speciali sono state poi date: alla Cascina Masao, di Monasterolo di Savigliano, in provincia di Cuneo e all’azienda zootecnioca AGT, di Castelbosco - Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza. La prima è un’azienda familiare che alleva bovini e che dal 2010 è dotata di un impianto da 100 kWe e 110 kWt. Per la virtuosità di questo impianto, la Regione Piemonte ha parzialmente finanziato l’opera dato che occupa uno spazio minimo di terreno, utilizza soprattutto deiezioni animali anche di un’azienda confinante, ed oltre all’elettricità utilizza al 90% il calore prodotto per il riscaldamento del digestore e dei due alloggi familiari. Invece l’azienda zootecnica in provincia di Piacenza migliora l'impatto degli effluenti maleodoranti attraverso il biogas e utilizzandoli per produrre fertilizzante, creando così un’ulteriore fonte di reddito. L'impianto da 999 kWe e 1.350 kWt utilizza soprattutto letame e liquame, trinciato, fieno e stocchi aziendali.
Per la sezione “legno combustione-efficienza energetica”, il primo premio va alla Cantina Salcheto, di Montepulciano in provincia di Siena. Per i fabbisogni termici della cantina e delle strutture ricettive, l’azienda usa i sarmenti dei suoi vigneti e le potature arboree degli interfilari. Inoltre, le bottiglie del vino top dell’azienda, il “Salco”, protette con biopannolini della WIP interamente compostabili, sono imballate in una piccola cassetta in legno da riutilizzare come vaso per le piante. Secondo premio va alla Cascina Colombarone, di San Giovanni alla Croce, in provincia di Cremona, che si aggiudica anche un riconoscimento per l’inserimento delle rinnovabili in piena armonia con l’ambiente circostante.
Per la sezione “paesaggio” sono state scelte: l'agriturismo Il Duchesco, di Albarese in provincia di Grosseto, l'agriturismo Calronche, di Crevada – Refrontolo, in provincia di Treviso e l'agriturismo Il Tesorino, di Valpiana - Massa Marittima, in provincia di Grosseto.
Il Premio chimica verde è andato, invece, all’azienda agricola Trionfi Honorati, di Iesi, provincia di Ancona, alla Frescosmesi di Bologna che studia e produce cosmetici partendo da sottoprodotti dell’industria agroalimentare locale ed infine alla Tea Natura di Ancona che si occupa di detergenza ecologica.
Per gli enti pubblici il primo premio va all’Unione comuni Valdarno e Valdisieve (Fi), che tra il 2004 e il 2011 ha realizzato quattro impianti di teleriscaldamento a servizio delle frazioni rurali di Rincine (Londa), Pomino (Rufina), Castagno d'Andrea (San Godenzo) e Vallombrosa (Reggello). Si sono aggiudicati invece il secondo e terzo premio rispettivamente la provincia di Parma, all’Azienda agraria sperimentale Stuard, di San Pancrazio e il comune di Occhieppo Superiorem, in provincia di Biella, che ha ricevuto anche un riconoscimento per la qualità dell’inserimento nel territorio di un parco fotovoltaico.