Condominio ciclofobo
Nel condominio di Via Tarino 11 a Torino è stato affisso un secondo avviso: gli inquilini devono affittare uno spazio bici a dieci euro al mese, pena la rimozione della bicicletta. Abbiamo sentito lo studio che ha in carico l’amministrazione
20 March, 2012
Nel condominio di Via Tarino 11 è stato affisso un secondo avviso, a firma dell’amministratore Claudio Giacosa, in cui viene ribadito che chi non registrerà la propria bicicletta e non pagherà il canone mensile di dieci euro al mese per parcheggiarla in un apposito spazio condominiale, vedrà rimossa la propria due ruote. Lo sgombero delle biciclette, che sembra sia stato effettivamente deciso da un’assemblea condominiale come ci ha detto un inquilino per le scale, inizierà dalla settimana prossima; è stato quindi posticipato di circa una settimana rispetto a quanto avevamo documentato in un nostro precedente articolo sulla vicenda. Dopo vari tentativi siamo finalmente riusciti a parlare con lo Studio Giacosa di Via Santa Giulia 12, che amministra il condominio.
“È tre anni che andiamo avanti dicendo ai condomini che bisogna risolvere il problema delle biciclette in cortile. Abbiamo ricevuto un sacco di lamentele in ufficio da parte degli inquilini che non riescono ad accedere al garage, a passare, a muoversi tranquillamente. Voi avete visto le biciclette appoggiate alla parete però spesso ci sono anche quelle parcheggiate in mezzo al cortile. Si è parlato più volte di una rastrelliera ma non c’è lo spazio sufficiente per una rastrelliera abbastanza grande che accolga tutte le bici che ci sono. Sono troppe. Nell’assemblea di metà febbraio si è deciso di far pagare un canone in modo che i signori che lasciano la bici in cortile, utilizzandolo come se fosse un deposito, non lo facciano più. È un deterrente. Sappiamo che dieci euro al mese sono tanti, ma in assemblea erano tutti d’accordo. E comunque i soldi raccolti verranno scalati dalle spese condominiali e torneranno a beneficio di tutti gli inquilini. Già un anno fa avevamo fatto portare via delle biciclette dopo aver ripetutamente sollecitato che venissero parcheggiate bene, senza chiedere il pagamento di alcun canone. Le abbiamo messe in una piccola stanza condominiale su al secondo piano. Sette o otto bici che nessuno è mai venuto a reclamare, sono ancora lì”.