Raccolta differenziata estesa a piatti e bicchieri usa e getta. Il commento di Stefano Ciafani (Legambiente)
Dal 1° maggio 2012 piatti e bicchieri di plastica usa e getta potranno essere conferiti nella raccolta differenziata. Eco dalle Città ha raccolto il commento di Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente
22 March, 2012
Il Comitato di Coordinamento ANCI-CONAI ha deliberato l'estensione della raccolta differenziata a piatti e bicchieri di plastica usa e getta a partire dal 1° maggio 2012. Eco dalle Città ha raccolto il commento di Stefano Ciafani.
“L'estensione della raccolta differenziata a piatti e bicchieri di plastica usa e getta – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente - è un'iniziativa positiva da parte di Corepla, Per anni abbiamo sollecitato questa estensione. Era contraddittorio che piatti e bicchieri di plastica già finissero nella raccolta differenziata perché conferiti dai cittadini ma non potessero essere recuperati. E non si trattava di un problema tecnologico ma di una questione legata al pagamento del contributo ambientale. La decisione sana questa distorsione".
“Ora – ha continuato Stefano Ciafani - bisogna fare in modo che questa nuova frazione che viene introdotta nella raccolta della plastica non vada ad incidere negativamente sulla qualità della raccolta differenziata. A questo proposito bisogna potenziare le campagne informative. Bisogna sensibilizzare di più i cittadini perché c'è grande confusione su quali oggetti devono essere conferiti nella raccolta. Nella plastica i polimeri sono tanti e diversi. I cittadini devono sapere cosa devono e cosa non devono buttare nella raccolta differenziata”.
Questa decisione non potrebbe far calare l'attenzione sulla promozione dell'uso di stoviglie lavabili? “Bisogna tenere alta l'attenzione. E' stato risolto un problema ma resta la parola d'ordine: evitiamo per quanto possibile l'usa e getta. Bisogna continuare a sollecitare i cittadini affinché utilizzino prodotti riutilizzabili. Il ricorso all'usa e getta deve essere circoscritto solo a casi eccezionali. Su questo argomento – conclude Ciafani – non bisogna mollare la presa”.