Quinto conto energia, ecco la bozza: le prime reazioni e il “giallo” sulla paternità
Le prime anticipazioni sul nuovo schema di incentivi per l'energia fotovoltaica desta allarme tra gli operatori di settore. Il senatorie PD Francesco Ferrante, intanto, denuncia: la bozza in circolazione appartiene a un analista pendente Enel
26 March, 2012
«Il solare fotovoltaico italiano in questi anni di crisi, in controtendenza con tutto il resto del mercato industriale, è cresciuto ed ha creato centinaia di migliaia di posti di lavoro ed ha contribuito alla diminuzione dei costi di reperimento di energia elettrica. Ora anche per il fotovoltaico italiano si parla di tagli ed occorre evitare che un intervento indiscriminato provochi il collasso di un comparto importante ed in grande sviluppo». Lo dichiara l'associazione Azione energia solare (Aes) a proposito delle voci sul Quinto conto energia che circolano da qualche giorno (vedi allegato).
In vista di una possibile riforma del sistema di incentivi per il fotovoltaico, i Aes ha elaborato una sua proposta (vedi allegato) incentrata soprattutto sulla promozione degli impianti diffusi di piccola taglia. «La ratio della nostra proposta è quella di diminuire enormemente il costo del fotovoltaico in Italia non incentivando ulteriormente i grossi impianti e preferendo invece i piccoli impianti per uso domestico o industriale - dichiara l'associazione – Si tratta di una strategia semplice, ma non servono regole troppo complicate per favorire chi lavora e produce seriamente; normalmente la complicazione serve per creare nicchie lobbistiche e nicchie burocratiche ed entrambe sono
il nemico che intendiamo combattere».
Proprio intorno alla bozza di Quinto conto energia anticipata nei giorni scorsi, intanto, è nato nelle ultime ore un vero e proprio “giallo”. Secondo quanto denunciato dal senatore del Pd Francesco Ferrante, infatti, la «risulta che l'autore del file del documento, che è una carta intestata del Ministero, sia un analista dell'Enel». Un dettaglio che ha accresciuto l'allarme tra gli operatori del settore, già preoccupati dalla prospettiva di nuovi tagli alle sovvenzioni statali. «Il solo sospetto che vi possa essere una influenza esterna nella stesura del documento – ha dichiarato Ferrante - non può che accrescere lo stato di tensione nel settore». Il timore, in altri, termini, è che la bozza di nuovo Conto energia sia afflitta in qualche modo da un conflitto di interesse, mancando del necessario equilibrio. «Se questo sarà il nuovo conto energia – ammonisce il senatore - non si tratterà di una necessaria e equilibrata revisione del sistema di incentivazione al fotovoltaico, bensì di
un colpo ben assestato, che giunge ancora una volta sugli investimenti in corso e sui cantieri aperti».
A prescindere dalla paternità del testo, comunque, le anticipazioni sul nuovo provvedimento hanno suscitato reazioni molto polemiche da parte di alcune associazioni di settore. Dopo le immediate proteste del comitato Ifi e i suggerimenti di Aes, sono arrivate anche le osservazioni di Gifi-Anie. «In tutta onestà – ha dichiarato il presidente Valerio Natalizia - stento a credere che i Ministeri competenti vogliano infondere panico nel mercato fotovoltaico facendo circolare bozze, diverse tra loro nei contenuti e nella forma, piuttosto che operare con responsabilità nei confronti di un comparto industriale, quello del fotovoltaico, che ad oggi ha contribuito concretamente allo sviluppo nel nostro Paese del mercato energetico, componente fondamentale di ogni sistema economico. Un intervento legislativo come quello prospettato dalle bozze in circolazione vanificherebbe tutti gli investimenti realizzati fino ad ora».
Quali che siano le reali intenzioni del Consiglio dei ministri - per ora nessuna reazione da parte del ministero dello Sviluppo Economico – quella sul Quinto conto energia si annuncia già come una nuova partita cruciale per il Governo Monti.