Incentivi rinnovabili, Kyoto Club: «Il Governo Monti non metta in ginocchio un comparto strategico per il Paese»
Secondo l'associazione, esiste il pericolo che i prossimi incentivi a rinnovabili elettriche, termiche e all'efficienza energetica siano fortemente ridimensionati, tanto da mettere in ginocchio l'intero comparto. Kyoto Club chiede al Governo un confronto con le associazioni e, a queste, un tavolo comune per confrontarsi con l'esecutivo: la stessa richiesta avanzata da Ises Italia
27 March, 2012
«Fonti ministeriali fanno intendere che per le fonti rinnovabili in Italia arriveranno tempi durissimi, visto che si sta decidendo di mettere pesantemente mano agli incentivi e ostacolare la modalità di accesso ad essi». Lo die il Kyoto Club, a proposito delle imminenti novità sul Conto energia, con l'entrata in vigore di un nuovo sistema di incentivi - più magri rispetto a quelli attuali - per il fotovoltaico.
«Se è gravissimo che le bozze sul quinto conto energia fotovoltaico circolate in questi ultimi giorni siano probabilmente di matrice non ministeriale, va detto anche che esse potrebbero purtroppo essere verosimili nei contenuti che i Ministeri competenti si apprestano ad annunciare - aggiunge l'associazione - Ma anche per le altre fonti rinnovabili e l’efficienza energetica si preannunciano interventi tali da rischiare seriamente di affossare un intero comparto che il Governo vorrebbe contingentato su livelli annuali molto bassi».
Per il Kyoto Club si tratterebbe di «un duro colpo alla stessa credibilità del sistema paese». Per questo, l'associazione, che sottolinea di «aver sempre ritenuto sbagliate le posizioni radicali di alcune frange del comparto delle rinnovabili», ora denuncia la gravità di provvedimenti che metterebbero in ginocchio uno dei pochi settori che hanno avuto una funzione anticiclica nell’attuale crisi economica.
Riscontrata inoltre «l’assoluta assenza di un confronto del Governo con le associazioni di categoria per l’esame degli interventi sulla materia», il Kyoto Club chiede che il Governo incontri quanto prima gli operatori per «un confronto aperto e responsabile sugli incentivi e sullo sviluppo di medio-lungo periodo di questo settore che è ormai costituito da migliaia di imprese, spesso con personale giovane e dinamico, che hanno investito ingenti risorse e che intendono farlo anche nei prossimi anni».
«Uno scivolone del Governo sul fronte delle rinnovabili rappresenterebbe un duro colpo per un settore vitale del paese - conclude l'associazione - una battuta d’arresto per le strategie energetiche italiane mentre tutta l’Europa sta rapidamente virando verso le energie verdi e anche un danno politico rilevante per il Governo Monti che aveva raccolto fiducia e stima in molte aree del paese». Il Kyoto Club chiede quindi a tutte le associazioni delle rinnovabili elettriche e termiche e dell’efficienza energetica di organizzarsi in un tavolo di lavoro comune per confrontarsi con il Governo, secondo un approccio che metta da parte interessi particolari e che punti a dare forza e fiducia a questo comparto strategico della green economy.
Una richiesta, quella di un confronto col Governo, avanzata anche da Ises Italia. L'associazione si definisce «gravemente preoccupata per le sempre più frequenti indiscrezioni che circolano sull'intenzione del governo di apportare tagli drastici agli incentivi per le rinnovabili e per
l'efficienza energetica». Per bocca del suo presidente Giovanni Battista Zorzoli, Ises rinnova la richiesta, già avanzata al Ministro dello sviluppo economico subito dopo la circolazione di bozze del Quinto conto energia, di «aprire immediatamente un tavolo di confronto con tutte le associazioni del settore, ovviamente esteso alle misure di promozione per l'efficienza energetica e per tutte le rinnovabili».