Le associazioni mediche al Governo: "L'azione normativa contro lo smog deve essere una priorità"
Le associazioni mediche Isde, Anmco, Sic, SItI, Simg, Ispo, Ausl 11 Empoli e l’Asl di Firenze chiedono, tra le altre cose, di "agire sulla normativa" perché "i limiti di legge sono spesso superiori agli standard per la tutela della salute definiti su base scientifica", soprattutto per i soggetti più fragili
28 March, 2012
“Agire sulla normativa per l'inquinamento atmosferico come priorità nelle politiche di prevenzione primaria e di promozione della salute”.
Un appello al Governo italiano che arriva da alcune associazioni mediche (ISDE Italia, ANMCO, SIC, SItI, SIMG), dall' Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica ISPO e dalle Usl 10 e 11 di Firenze ed Empoli, che hanno sottoscritto un position paper su "Inquinamento urbano e patologie cardio-vascolari.
I firmatari ricordano gli ultimi studi che correlano la salute umana alla salute dell'ambiente in cui viviamo. L'esposizione all'inquinamento atmosferico fa aumentare il numero di ricoveri, accertamenti al pronto soccorso e consumo di farmaci per problemi cardiovascolari e respiratori. Sovraccarico edilizio, mancanza di spazi verdi fruibili, rumore, inquinamento atmosferico e visivo, affollamento e eccessivo riscaldamento nel periodo estivo provocano numerosi disturbi tra cui patologie psichiche e stress.
Le polveri sottili incrementano la mortalità cardiovascolare e il rischio di infarto miocardico acuto così come il rumore del traffico che aumenta anche l'ipertensione. Stress e inquinamento chimico-fisico possono interferire anche sul feto “e aprire la strada a patologie endocrino-metaboliche come obesità e diabete II, cardiovascolari, allergie e malattie autoimmuni, neurodegenerative e del neurosviluppo, della sfera riproduttiva e tumorali destinate a manifestarsi dopo anni o decenni”.
“Questi effetti - scrivono i medici - sono particolarmente evidenti nei gruppi di popolazione più vulnerabili, come gli anziani e i bambini e i soggetti già affetti da patologie”. Le associazioni chiedono alle amministrazioni di “introdurre criteri di bio-ecosostenibilità nei piani e nei programmi riguardanti il traffico, la gestione dei rifiuti e delle attività industriali in genere, l'urbanistica e l'edilizia”.
“La salute deve entrare in tutte le politiche - concludono -. Solo così si potrà migliorare il benessere delle popolazioni e contrastare le disuguaglianze”.
Leggi il position paper