Incentivi alle rinnovabili, la bozza del decreto sulle fonti elettriche
Secondo le prime anticipazioni sul decreto per le rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico, il governo ha intenzione di introdurre un tetto di spesa complessivo di 5,5 miliardi l'anno. Previste aste per gli impianti di grande taglia e registri per quelli più piccoli
28 March, 2012
Non solo il fotovoltaico. La rivoluzione degli incentivi statali sta per coinvolgere anche le altre fonti rinnovabili elettriche. Oltre che alla stesura del Quinto conto energia, infatti, il governo sta lavorando anche a un decreto che ridefinirà le sovvenzioni statali per eolico, biomasse, biogas, geotermico e bioliquidi. Secondo le prime indiscrezioni (vedi bozza allegata), il provvedimento conterrà un tetto di spesa per gli incentivi di 5,5 miliardi l'anno.
Ma a preoccupare gli operatori del settore è soprattutto un'altra novità: la bozza del decreto stabilisce che l'accesso agli incentivi sia regolato dal meccanismo delle aste per gli impianti di potenza superiore ai 5 MW, mentre per quelli di piccola taglia sarà necessaria l'iscrizione in appositi registri nazionali, strutturati in modo simile a quello già previsto per i grandi impianti fotovoltaici.
In pratica, i registri fisseranno dei volumi massimi incentivabili per ciascun anno e per ogni tipo di tecnologia. Le sovvenzioni saranno assegnate sulla base di graduatorie stilate secondo criteri di priorità. Per esempio, per l'eolico viene stabilito un tetto annuale di 50 Megawatt per gli impianti di potenza inferiore ai 5 Mw, che andranno inseriti nel registro, e di 500 per quelli più grandi, che dovranno invece aggiudicarsi le aste.
Lo scopo del provvedimento, come quello dei tagli alle tariffe previsti dal Quinto conto energia, è quello di ridurre il peso degli incentivi alle rinnovabili sulla bolletta energetica degli italiani. La prospettiva, però, non piace agli operatori del settore, che confidano in una modifica importante del provvedimento. Dal confronto tra il ministero dello Sviluppo Economico e quello dell'Ambente, in effetti, potrebbero venire fuori variazioni anche significative sulla bozza di decreto.