Sui commercianti del Centro di Torino, le vetrine e l'Ora della Terra
Considerazioni sulla minaccia di spegnere le vetrine per protesta contro lelimitazioni al traffico, e sulla promessa di spegnere per l'Ora della Terra. Nota di Paolo Hutter
30 March, 2012
Ma davvero stasera sabato le vetrine del centro di Torino spegneranno? E spegneranno per dire cosa, che vogliono più automobili nel centro o che vogliono partecipare con un gesto di risparmio energetico alla difesa globale del clima?
Per una curiosa, paradossale e direi persino sarcastica coincidenza, il leader commerciante torinese Christian
Volkart ha annunciato per questa sera di sabato 31 marzo l’inizio della operazione “Vetrine Spente” , per protestare contro quella che almeno una parte dei commercianti giudica una politica vessatrice da parte del Comune: Ztl e aumento delle tariffe della sosta. Ma i promotori di questa protesta ignorano che contemporaneamente in tutto il mondo - alle 20 e 30 ora locale di ogni fuso orario – è l’ Ora della Terra e che si
manifesterà soprattutto attraverso lo spegnimento di luci ( ad esempio la Mole, che ha aderito) e financo vetrine. La catena di negozi Coin , per esempio ha aderito all’Ora della Terra decidendo di spegnere le vetrine.
E non certo per chiedere che le automobili accedano e sostino
più liberamente nei centri cittadini. E c’è anche Coin nel centro di Torino. Insomma mentre i commercianti più informati e che vogliono darsi un’immagine modernamente etica, ragionano di spegnere le vetrine con l’Ora della Terra, c’è ancora chi pensa che spegnere le vetrine sia una minaccia come una serrata dei panifici o dei distributori di benzina.
I commercianti che annunciano lo spegnimento delle vetrine rischiano fortemente di ripetere il flop della analoga protesta svoltasi poche settimane fa a Milano, in quel caso contro la Area C che fa pagare un pedaggio di ingresso in centro alle auto. Nel capoluogo lombardo la percentuale di vetrine accese o semiaccese o spente non è molto cambiata nei giorni della protesta rispetto ai giorni “ normali”. E soprattutto nessuno in città sembra essersi lamentato o rattristato per le vetrine buie.
Certo, se si fa un sondaggio e si chiede alle gente se preferisce le vetrine accese o spente, vincono ancora le vetrine accese.
Ma la moda potrebbe cambiare, innanzitutto per la necessità economica e climatica di risparmiare energia. Ieri sera ho fatto un giro esplorativo notando che accanto alle vere e proprie bombe accecanti costituite da alcuni negozi (soprattutto in via Roma) ci sono anche – o di nuovo – molte sobrie vetrine spente o con luce fioca. E forse gli stessi commercianti sarebbero contenti di un regolamento che - spegnendo o almeno riducendo
la luce consentita dalle vetrina di sera e ancor più di notte – elimini lo stress concorrenziale di dover stare accesi per evitare di risultare svantaggiati in termini pubblicitari.
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