Roma. Superare l'emergenza per una nuova gestione rifiuti, Clini in azione
Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini convoca tre riunioni - la prima mercoledì 4 aprile - per l'attuazione del Programma Straordinario per Roma. L'obiettivo è ridurre i rifiuti da mandare in discarica, arrivando al 50% di raccolta differenziata entro il 2014. Legambiente: «Bene il ministro, ma servono investimenti e il coinvolgimento dei cittadini»
02 April, 2012
Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini convoca tre riunioni, il 4, 5 e 12 aprile per l'attuazione del "Programma Straordinario per Roma", un programma presentato mercoledì scorso dallo stesso ministro per «raggiungere progressivamente nel triennio 2012-2014 l'obiettivo del 50% di materiale recuperato e la corrispondente riduzione dei rifiuti da conferire agli impianti di trattamento e quindi in discarica o termovalorizzatore».
Tra i punti cardine, l'incremento della differenziata, considerata dal ministero «la strada prioritaria per evitare l'emergenza», e il no categorico a «deroghe ai vincoli ambientali». L'obiettivo fissato nel Programma, spiega lo stesso ministero dell'Ambiente, è più modesto rispetto alla normativa nazionale (legge 296/2006), che prevede che entro la fine del 2012 deve essere raggiunto l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata, rispetto alla direttiva europea (2008/98) e anche al Piano regionale dei rifiuti della Regione Lazio del 18 gennaio 2012, che conferma gli obiettivi della legge nazionale. Ma soprattutto, sottolinea il ministero, «è una strada prioritaria per evitare l'emergenza rifiuti a Roma, visto che la discarica di Malagrotta avrebbe già dovuto essere chiusa e che la maggior parte dei sette siti individuati dalla Regione Lazio per nuove discariche sono soggetti a vincoli ambientali stabiliti dalle direttive europee e non derogabili. Considerando inoltre che le direttive europee e le norme nazionali prevedono che la discarica debba essere una soluzione residuale del ciclo di gestione dei rifiuti».
Per questo, il ministero dell'Ambiente sottolinea che «la politica più realistica, e rispettosa delle leggi, per la gestione del ciclo dei rifiuti di Roma non può che essere basata sul recupero e riciclo di materia, e nel recupero energetico, come avviene nelle più importanti capitali europee e nelle Regioni più sviluppate dell'Italia. Mentre non è realistico superare un'emergenza ambientale con deroghe a vincoli ambientali che le direttive europee e le leggi nazionali considerano inderogabili». Per il ministero «questa è la via maestra per evitare che Roma si avviti in una logica di emergenza che - come dimostrano gli ultimi 15 anni di "emergenze rifiuti" un molte Regioni - ha come esito prevedibile il passaggio da un'emergenza ad un'altra con l'aggravamento delle situazioni di crisi».
La settimana scorsa il ministro Clini a Parigi, a margine del vertice Ocse, ha incontrato il commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik con il quale ha avviato una consultazione sulla situazione dei rifiuti di Roma e del Lazio, oggetto prima di una multa nel 2007 e poi di una pesante procedura di infrazione nel 2011. Così - si sottolinea - «il ministero dell'Ambiente conferma quindi l'impegno assunto nei confronti di Roma, ed a questo fine il ministro Clini ha convocato tre riunioni tecniche per dare attuazione al Programma straordinario per Roma».
In particolare, la prima riunione, convocata per il 4 aprile, è finalizzata ad individuare il piano operativo per «ridurre i quantitativi di rifiuti prodotti ed aumentare la quota della raccolta differenziata e del conseguente recupero di materia». Nel corso della riunione saranno quindi esaminati i dati della raccolta differenziata nel Comune di Roma; le proposte di miglioramento già avanzate; l'impegno del Conai e dei Consorzi di filiera per aumentare la quota di raccolta differenziata e di recupero; il fabbisogno economico per incrementare raccolta differenziata e recupero; le possibilità di credito agevolato per sostenere i programmi delle imprese della filiera del recupero; la sperimentazione di un meccanismo di cauzione per alcuni contenitori di vetro, plastica o alluminio e l'eventuale esigenza di adeguamento tarmffario.
I comitati hanno già annunciato un presidio sotto il ministero nei giorni in cui si terranno le riunioni.
Legambiente è soddisfatta per l'approccio del ministero alla questione rifiuti: Rifiuti, Legambiente: «Grazie all'impostazione del Ministro Clini, nell'ingarbugliata situazione romana entra in campo un programma per la differenziata - afferma Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente -. Il 70% di raccolta differenziata nelle grandi città è una realta, come insegnano sia Salerno, dove nell'intera area urbana si è passati al porta a porta, raggiungendo l'obiettivo in soli 18 mesi, Torino per 400.000 abitanti o addirittura nelle situazioni difficili di Napoli e Palermo, in alcuni quartieri. Bastano volontà e giusti investimenti, che devono vedere il co-finanziamento delle istituzioni locali e del Ministero».
Per Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, «per raggiungere questi obiettivi ambiziosi servono un buon progetto,
investimenti ma soprattutto un grande coinvolgimento dei cittadini, a partire da associazioni e comitati che possono dare un contributo importante».
«Finalmente - continua Parlati - si smette di parlare solo di discariche e si ragiona di differenziata, anche se comunque servirà una deroga agli obiettivi di legge che è tutta colpa delle scelte sbagliate di questi anni, del Comune e dell'AMA. Ora chiediamo di accelerare ancora sui tempi, il 50% al 2014 è anche lontano, se Roma passasse in sei mesi al porta a porta per fasi
nei quartieri, potrebbe percorrere finalmente la strada dei tanti Comuni ricicloni italiani».